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Messa in sicurezza dell’Ombrone, nuovo appello di Bonifazi a Governo e Regione

di Redazione
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BonifaziNei comuni di Buonconvento e Sovicille lo scorso autunno l’Ombrone è uscito dagli argini, provocando ingenti danni per fortuna solo materiali, ma mettendo anche in serio pericolo la vita di adulti e bambini. Nell’alluvione di ottobre infatti sono state oltre 100 le persone evacuate. E ingenti i danni alle infrastrutture, alle abitazioni private, agli edifici pubblici.

Quello che dal 1966, dopo la drammatica esondazione che colpì il nostro capoluogo, era sempre rimasto a livello di rischio, qualche mese fa si è di nuovo trasformato in realtà.

E Siena vale Grosseto. Non era mai accaduto in passato che i comuni lungo l’asse dell’Ombrone venissero alluvionati.

Se, come qualcuno dice, il fiume deve trovare la sua cassa di espansione nei terreni circostanti questa volta l’ha trovata in due centri abitati.

Ormai non passa anno che le piogge abbondanti non facciano scattare l’allerta per il fiume in città. Non si contano più infatti le volte in cui, nell’ultimo decennio, l’Ombrone ha raggiunto livelli di emergenza massimi. Pochi centimetri, nel 2012, ci hanno separati dall’esondazione del fiume nel capoluogo.

Per non contare i danni che ogni volta dobbiamo registrare e che impegnano risorse umane e denaro pubblico per interventi circostanziati. In questo senso ad esempio voglio ricordare l’impegno del Consorzio bonifica in collaborazione con il Comune su Istia e in altre realtà messe a repentaglio dalle piene del fiume; e le opere in corso da parte dell’Acquedotto del Fiora per ripristinare alcune condotte danneggiate dall’erosione della sponda destra del fiume, sempre in seguito all’alluvione di due anni fa.

Ebbene, a fronte delle lettere inviate all’attenzione di Governo, Regione e di tutti i soggetti interessati non è giunta alcuna risposta rispetto alle nostre richieste.

Per questo l’amministrazione comunale chiede con urgenza al nuovo presidente del Governo, al nuovo esecutivo (con i ministeri interessati) e agli organi competenti di provvedere alla riclassificazione del fiume che attualmente rimane nell’elenco dei corsi d’acqua di III categoria. Cosa questa che comporta gravi limitazioni per l’ottenimento di finanziamenti specifici e appropriati alla natura e all’importanza dell’Ombrone. Servono inoltre interventi “strutturali” finalizzati ad abbassare la vulnerabilità idraulica degli insediamenti lungo il corso del fiume e altre opere che abbiamo elencato nella lettera. Nella stessa lettera abbiamo di nuovo sottolineato l’importanza della realizzazione di invasi per l’accumulo della risorsa idrica e per la laminazione delle piene, da effettuare negli affluenti principali (Orcia, Farma, Merse, Arbia, ecc.). Gli stessi invasi possono alimentare l’Ombrone nei periodi di secca oltre a essere sfruttati per altre esigenze. In ogni caso da parte del Consorzio bonifica grossetana è stato redatto un progetto, per la realizzazione di un invaso lungo l’asse del torrente Gretano che si trova nella provincia di Grosseto.

Il tempo che scorre senza che alcun provvedimento sia preso è tempo che sottraiamo per offrire ogni tipo di garanzia per l’incolumità dei cittadini e la salvaguardia della città“.

Così il sindaco Bonifazi ha presentato, nel corso di una conferenza stampa, le nuove richieste urgenti di riclassificazione del fiume Ombrone e di messa in sicurezza della città di Grosseto inviate al Presidente del Consiglio dei Ministri Matteo Renzi, al Ministro delle infrastrutture e trasporti del mare Maurizio Lupi, al Ministro Gianluca Galletti ed al dirigente del settore Prevenzione rischio idraulico e idrogeologico della Regione Toscana.

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