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Confesercenti: nuove proposte per la gestione dei saldi

Fismo Confesercenti avanza proposte per riprogrammare i saldi stagionali, puntando a proteggere i piccoli commercianti e a mantenere l'integrità delle vendite di fine stagione.

di Giorgia Carantonis
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Grosseto. I saldi programmati troppo in anticipo rispetto alla fine della stagione perdono il loro vero significato. Fismo Confesercenti ha nuovamente affrontato questo tema in seguito all’incontro sulla revisione dell’accordo siglato in Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome il 24 marzo 2011, riguardante i saldi di fine stagione.

Confesercenti ha sottolineato che se i saldi fossero fissati nel periodo corretto, rappresenterebbero un’importante opportunità economica per i commercianti e per i consumatori. «Derubricarli a mere vendite promozionali, non diverse da quelle che si effettuano ormai tutto l’anno significa dare un indebito vantaggio alla grande distribuzione organizzata ed alle piattaforme dell’on-line, che, privilegiate altresì da un regime fiscale e da economie di scala decisamente favorevoli, hanno interesse a “svendere” tutto l’anno, alimentando un regime di concorrenza sleale a danno dei piccoli imprenditori commerciali».

Per questo motivo, Fismo ha presentato una proposta di modifica delle regole. Il Governo, nel frattempo, dovrebbe centralizzare le competenze sulle vendite straordinarie e rivedere la durata dei saldi.

Marco Di Giacopo, referente di Assoterziario Confesercenti, ha evidenziato la necessità di riformare i saldi senza liberalizzarli completamente. Ha spiegato che la deregolamentazione totale abbia danneggiato il commercio, e continuare su questa strada sarebbe un errore. Di Giacopo ha sottolineato che entrare in un regime di saldi perenni favorirebbe enormemente i grandi colossi online, spostando la competizione sul loro terreno. Al contrario, Fismo Confesercenti propone di spostare i saldi invernali al 20 febbraio e quelli estivi al 20 agosto, mantenendo alcune norme a tutela del settore moda italiano, come la durata di 30 giorni e il divieto di avviare ulteriori promozioni nei 30 giorni precedenti l’inizio dei saldi. “Solo migliorando ed adattandosi ai vari cambiamenti della società il commercio di vicinato ed il settore moda di cui è componente sostanziale, sopravvive, senza cedimenti e senza snaturarsi, bensì mantenendo le proprie regole e di conseguenza la propria identità».

Francesca Verdi, presidente provinciale di Fismo, ha osservato che il commercio online e, talvolta, la grande distribuzione, spesso mascherano da saldi la vendita di prodotti invenduti. Ha inoltre notato che molti clienti, insoddisfatti della qualità degli acquisti online, si rivolgono alla sartoria per migliorare la vestibilità e la manifattura dei capi comprati. Verdi ha ribadito l’importanza di sensibilizzare i clienti sulla differenza dell’offerta economica tra i piccoli commercianti e quelli del mercato online, sottolineando il peso dei diversi oneri fiscali e concludendo “Abbiamo un lavoro importante da compiere: da una parte dobbiamo cominciare. Credo che i saldi possano essere un inizio per fare un lavoro di sensibilizzazione sul cliente”

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