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“Mani cantanti”: la metodologia sulla lingua dei segni approda all’Università

di Redazione
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Si è svolta venerdì all’Università RomaTre, alla Facoltà di scienze della formazione primaria, la presentazione della metodologia “Mani cantanti” di Anna Del Vacchio agli studenti del corso di psicopatologia dello sviluppo della professoressa Antonella De Luca.

Un centinaio tra studenti, tutor universitari e docenti italiani che, dalle 10 alle 17, hanno seguito con attenzione il racconto della nascita di questa metodologia ed appreso i suoi capisaldi, oltre a partecipare ad un laboratorio pratico che li ha entusiasmati molto.

All’attività della mattina ha assistito la dottoressa Annalisa Spadolini, del Comitato nazionale per l’apprendimento pratico della musica del Miur, che ha definito quello di “Mani cantanti “Un percorso molto interessante di utilizzo della lingua dei segni (…) su testi musicati, come veicolo di conoscenza della lingua italiana L2. Un passo diverso dall’esperienza dei cori Manos Blancas…” , dichiarando anche che “…siamo di fronte ad un interessante mix di ritmica verbale e gestuale, di semantica, estetica, significanti e significati, movimento e armonia, che rende il percorso molto efficace per l’apprendimento dell’italiano per i bambini stranieri e degno di interesse per la ricerca”.

La dottoressa Spadolini ha definito ottimo il lavoro della dottoressa Del Vacchio ed ha lodato la professoressa De Luca per aver capito il valore dell’esperienza di una docente eccellente ed averlo proposto ai suoi studenti, futuri maestri.

“Mani cantanti”, sebbene non sia nato per essere utilizzato con studenti sordi, sembrerebbe anche essere il trait-d’union tra oralisti e segnanti, ovvero tra coloro che sono contrari all’uso della Lingua dei segni per le persone sorde e coloro che invece usano la Lis. Infatti “Mani cantanti”, utilizzata da bambini udenti che cantano le canzoni mentre le traducono in Lingua dei segni, prima di tutto lavora sul ritmo della parola, sulla respirazione, sulla pronuncia, sulla “collocazione” della voce, sull’intonazione e solo dopo sincronizza il gesto sulle parole cantate.

Senza contare, poi, le evidenze di accelerazione dell’apprendimento dell’italiano per alunni non italofoni, dell’inclusione degli alunni con Bes e dei miglioramento grafico-manuali per tutti gli alunni, evidenze su cui l’Università inizierà una ricerca per suffragare con dati scientifici le evidenze empiriche rilevate.

Questa metodologia è un’eccellenza grossetana che verrà replicata in altre scuole italiane e sarà di supporto a tutti i docenti che vorranno utilizzarla.

Il libro “Mani cantanti” di Anna Del Vacchio, edito da Fabbrica dei Segni, è stato presentato in anteprima nazionale, il mese scorso, al 4° Stormo Caccia dell’Aeronautica di Grosseto, grazie al Comandante, il Colonnello Pilota Urbano Floreani, che gli ha consentito di “prendere il volo” proprio dall’hangar n° 3 di fronte ad un pubblico di oltre 400 persone che hanno potuto anche assistere ad un concerto dei bambini grossetani del coro “Mani cantanti”.

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