La sanità ad Orbetello al centro dell’incontro di questa mattina tra l’assessore regionale alla Sanità Stefania Saccardi ed il sindaco di Orbetello Monica Paffetti.
“La sanità a Orbetello ha un buon futuro – afferma Monica Paffetti –. E’ stato molto positivo l’incontro con l’assessore regionale Stefania Saccardi, in visita in provincia di Grosseto per illustrare le scelte della Regione sulla sanità. L’assessore ha sottolineato l’importanza dell’ospedale di Orbetello, come riferimento territoriale. Una struttura che tra l’altro in estate svolge una funzione eccezionale di servizio per l’elevata concentrazione di turisti sulla costa. Un altro dato di cui tener conto è che il nostro ospedale registra un 15% di ricoveri da fuori regione, dimostrando così una rilevanza che va ben oltre il territorio. Il nostro importante presidio ospedaliero ha la forza della sua qualità e non è in discussione da parte della Regione”.
“All’assessore regionale ho anche chiesto un impegno particolare per la zona sud – prosegue il sindaco – , dove è presente una percentuale elevata di patologie cardiovascolari che possiamo far scendere investendo in prevenzione. Infine la disabilità: abbiamo parlato con l’assessore Saccardi delle opportunità che si potrebbero aprire per il territorio con il progetto ‘Dopo di Noi’, su cui il Governo Renzi ha stanziato 80milioni di euro, che attraverso le Regioni saranno distribuiti a livello locale. Le risorse destinate nel 2016 dalla conferenza zonale dei sindaci per la gestione dei centri diurni per disabili Mare di Orbetello e Delfino di Manciano ammontano a 410mila euro. Ma dobbiamo pensare al dopo: l’età media dei disabili che frequentano i due centri supera i 40 anni, chi si occuperà di loro quando i genitori non saranno più in grado di farlo? Ecco che nasce per il nostro territorio l’esigenza di una struttura in cui possano rimanere anche la notte. La conferenza zonale dei sindaci dell’Albegna sta lavorando già da tempo su possibili soluzioni per affiancare ai due centri diurni una residenza sanitaria dove i disabili più gravi possano vivere in modo stabile, quando non avranno più un familiare che si occupa di loro. Sono già stanziate delle risorse per attivare questi percorsi e integrarli con il progetto ‘Durante noi’, teso invece a garantire l’autonomia e l’integrazione dei disabili meno gravi.”