Grosseto. CasaPound plaude alla decisione del Consiglio comunale di Grosseto di intitolare una strada o un luogo pubblico a Sergio Ramelli, “lo studente diciottenne militante del Fronte della Gioventù barbaramente assassinato 50 anni fa da militanti antifascisti per il solo fatto di professare idee non conformi a quelle dominanti in certi ambienti dell’epoca”.
“La mozione, presentata dal consigliere comunale della Lega Gino Tornusciolo e sostenuta da Fratelli d’Italia, è un atto di giustizia che rende finalmente omaggio alla memoria di un ragazzo vittima di un clima d’odio alimentato dalla violenza politica – continua la nota di CasaPound –. La storia di quegli anni è chiara: l’antifascismo militante ha armato le mani di chi ha colpito Ramelli, come di chi ha ucciso altre decine di giovani colpevoli solo di non aderire a una certa ideologia. Sergio venne aggredito sotto casa, massacrato a colpi di chiave inglese e morto dopo un mese e mezzo di agonia, in un’escalation di violenza fomentata da ambienti che inneggiavano alla sua morte persino dopo il suo funerale”.
“Di fronte a questo, ci si sarebbe aspettati una condanna unanime e condivisa, ma ancora oggi c’è chi si dimostra incapace di riconoscere le proprie responsabilità storiche. L’atteggiamento dell’opposizione in Consiglio comunale lo dimostra chiaramente: piuttosto che schierarsi dalla parte della verità e della memoria, ha preferito trincerarsi dietro il silenzio, come se ammettere il dramma di Ramelli mettesse in crisi una certa narrazione politica costruita su omissioni e ipocrisie – termina CasaPound.– . L‘intitolazione di una strada a Sergio Ramelli è un atto dovuto, che restituisce dignità alla sua memoria dopo anni di colpevole rimozione. Un gesto simbolico, ma necessario, affinché la storia venga raccontata senza distorsioni e si riconosca finalmente la verità su una delle pagine più buie della politica italiana”.