Home Attualità “Gaza, la striscia dello sterminio”: il Coordinamento per la pace organizza una conferenza

“Gaza, la striscia dello sterminio”: il Coordinamento per la pace organizza una conferenza

L'iniziativa è in programma sabato 22 marzo

di Redazione
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Grosseto. Di fronte al silenzio del nostro mondo e alle menzogne della propaganda istituzionale sulle atrocità messe in atto da Israele nei confronti del popolo palestinese, si moltiplicano in Italia azioni a sostegno di Gaza, con manifestazioni, raccolta di fondi, interventi atti a sensibilizzare cittadini e pubblica amministrazione”.

A dichiararlo, in un comunicato, è il Coordinamento per la pace di Grosseto.

“Per rompere questo silenzio e dare un concreto aiuto al popolo Gazawi, sabato 22 marzo, dalle 16 alle 19, nella sala Pegaso del palazzo della Provincia di Grosseto, vi invitiamo alla conferenza ‘Gaza, la striscia dello sterminio’. Con l’aiuto di Roberto Benassi, del comitato No guerra No Nato, conoscitore e studioso del mondo ebraico, cercheremo di capire, con dati ben documentati, le differenze fra sionismo ed ebraismo – continua la nota -. Farà seguito la proiezione del documentario ‘Investigating war crimes in Gaza’, prodotto dalla testata giornalistica Al Jazeera, che documenta l’indegnità del genocidio in atto ed il vuoto di potere degli organismi internazionali. Per dare senso e concretezza a questo appuntamento, verrà effettuata una raccolta fondi da inviare a Gaza attraverso l’organizzazione dei volontari di Watermelon Friends Italia.  Sarà anche possibile firmare per dichiarare a Unicoop Tirreno la nostra volontà di non trovare più sugli scaffali prodotti israeliani”.

“Il nostro intento è quello di rivolgerci alle istituzioni locali, ai 28 sindaci e il presidente della Provincia di Grosseto, affinché l’ambasciatore israeliano Jonathan Peled si faccia portavoce di un messaggio di pace e giustizia, prendendo una posizione netta contro l’occupazione illegale della Cisgiordania e le violazioni dei diritti umani in atto a Gaza – termina il comunicato -. Infatti, è necessario che la gente e le istituzioni, che dovrebbero rappresentarla, si muovano: chiedano sanzioni contro Israele, come hanno fatto con la Russia, che boicottino accordi commerciali e culturali, spingano i Governi nazionali e l’Europa ad agire”.

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