I Carabinieri della Compagnia di Pitigliano hanno svolto un’indagine che ha permesso di scovare i furbi dell’“assegno sociale”: due cittadini stranieri sono stati denunciati e saranno segnalati all’Inps per il recupero delle somme.
In particolare, i Carabinieri della Tenenza di Arcidosso hanno articolato l’indagine che dopo alcuni mesi ha permesso di raccogliere i primi risultati. I militari dell’Arma hanno infatti vagliato la posizione di tutti i residenti pensionati che ricevevano il particolare beneficio. L’assegno sociale infatti è una prestazione economica pari a 453,00 euro per tredici mensilità, erogata a domanda, dedicata ai cittadini italiani e stranieri in condizioni economiche disagiate e con redditi inferiori alle soglie previste annualmente dalla legge. L’assegno viene però sospeso se il titolare soggiorna all’estero per più di 30 giorni.
È stata scoperta però dagli investigatori la cattiva consuetudine di alcuni cittadini stranieri, che vengono in Italia per richiedere l’assegno sociale e poi tornano nel loro Paese d’origine, dove grazie all’importo erogato dall’Inps possono condurre vite senza preoccupazioni. Infatti i due denunciati, un uomo albanese ed una donna dell’Est, dopo aver richiesto e ottenuto l’erogazione dell’assegno, erano rientrati nel loro Paese godendosi il denaro che invece doveva rimanere nelle casse dell’Inps per essere destinato a chi realmente ne aveva diritto.
L’indagine ha permesso agli investigatori di operare un’attenta analisi dei dati di viaggio e di permanenza in Italia, dei controlli alle frontiere e in aeroporto, delle prenotazioni di biglietti aerei o di navi passeggeri. Anche attraverso le movimentazioni bancarie si è riusciti a dimostrare che il denaro veniva versato su conti italiani, le quali carte per i prelievi però erano custodite da cittadini che vivevano più o meno stabilmente all’estero.
Sono stati così ricostruiti i movimenti dei personaggi più sospetti ed in un caso eccezionale si è riusciti a dimostrare che una donna si era trattenuta all’estero per oltre 270 giorni senza mai comunicarlo all’Inps e continuando a percepire indebitamente l’assegno sociale.
Il danno finora accertato è di oltre 6000 euro, ma l’indagine si sta allargando anche ad altri soggetti che hanno fatto perdere le loro tracce, pur continuando a percepire l’assegno, ed i Carabinieri non escludono che attraverso un’analisi dei dati più profonda potranno risalire ad altri parassiti del sistema previdenziale