Scarlino (Grosseto). “Ci sono voluti ben 12 anni, ma alla fine siamo arrivati in fondo, con piena soddisfazione e, fatemelo dire, tirando un sospiro di sollievo, al processo legato alla lottizzazione Turi di Scarlino Scalo, conclusosi al terzo grado di giudizio in Cassazione dopo che il sottoscritto aveva vinto sia in primo grado a Grosseto che in appello alla Corte di Firenze”.
A dichiararlo è Maurizio Bizzarri, sindaco di Scarlino dal 2004 al 2014.
“La richiesta era quella di condannare l’ex sindaco Bizzarri non nell’esercizio delle sue funzioni, ma personalmente per colpa grave, in quanto la sua condotta configurava una responsabilità personale per l’inerzia dimostrata nell’esercizio dei suoi doveri, imputato di aver ritardato la convocazione del Consiglio comunale, oltre i 90 giorni dalla presentazione del piano, per l’adozione della lottizzazione in questione, condannandolo al risarcimento dei danni quantificati in base all’ipotetico valore degli appartamenti per un importo di 6 milioni di euro – spiega Bizzarri -. Si trattava di una cubatura in località Santa Rosa di 40mila metri cubi per accogliere 80 alloggi da 160 mq (ciascuno), un carico urbanistico non indifferente «troppo grande per Scarlino Scalo» come decise nel 2011 il Consiglio comunale all’unanimità, non il sindaco, tant’è che il giudice escluse subito in primo grado la legittimazione personale di Bizzarri come persona fisica”.
“Il tribunale grossetano mi dette ragione «se anche il sindaco omise di Convocare il consiglio comunale nei termini – dice la sentenza del 2013 – lo fece non già in spregio dei propri doveri o addirittura per favorire altri soggetti, bensì perché erano in corso contatti informali volti a rendere il piano accoglibile, ed i ritardi furono imputabili proprio ai difetti del piano non emendato dai proprietari». Il tutto confermato in appello nel 2019 fino al primo giugno scorso, quando la Cassazione scrive la parola fine ritenendo il ricorso presentato dagli eredi Turi inammissibile e l’omissione di pronuncia denunciata del tutto insussistente (estinto con decreto pubblicato il 14 settembre in base all’art.391 c.p.c) – continua Bizzarri -. La giustizia in Italia è troppo lunga e ritardataria se pensiamo che sono oltre 9 anni che è scaduto il mio mandato da sindaco, però alla fine arriva e si può dire in questo caso sia stata magnanima e giusta, riconoscendo il buon operato del sottoscritto, del Consiglio comunale di allora e degli uffici tecnici del Comune di Scarlino. Personalmente ripeto di sentirmi sollevato, in primis per la somma chiesta a risarcimento (6 milioni di euro), che non avrei saputo come pagare realmente, in secondo luogo per la soddisfazione morale per aver difeso il territorio di Scarlino da un’eccessiva cementificazione in una zona per giunta sensibile soggetta nel 2009 ad alluvione e pertanto riconosciuta ad alto rischio idraulico. Tale vicenda spero sia di esempio ai giovani amministratori che si trovano davanti a forzature e pressioni di ogni genere; imparate a lottare con tutte le vostre forze per affermare giusti principi e giuste convinzioni, come vedete alla fine è dimostrato che si può vincere”.
“Voglio infine ringraziare un grande professionista del Foro di Grosseto: il compianto avvocato Nicola Tamburro, scomparso qualche anno fa – termina Bizzarri –, che mi ha assistito in questo lungo percorso, lasciandomi in buone mani con il suo successore. Sono sicuro oggi sarebbe stato orgoglioso di questo risultato”.