“La maggioranza del consiglio comunale di Grosseto boccia la proposta della minoranza, presentata congiuntamente da Passione Grosseto, Movimento 5 Stelle, Lista Mascagni e Pd, che chiedeva di replicare il menù pic nic già somministrato in modo fallimentare ai bambini della scuola elementare del Comune durante l’anno scolastico appena terminato, sostituendo però, come previsto anche nel capitolato del servizio refezione scolastico, i panini confezionati tipo ‘ready to eat’, il budino confezionato ed il fruttino ulteriormente confezionato, cibi generalmente arricchiti di emulsionanti, addensanti, destrosio e conservanti, con alimenti freschi e prevalentemente locali“.
A dichiararlo, in un comunicato, sono Francesca Amore (capogruppo del Movimento 5 Stelle), Rinaldo Carlicchi (capogruppo di Passione per Grosseto), Lorenzo Mascagni (capogruppo del Pd) e Carlo De Martis (capogruppo della lista Mascagni).
“L’assessore Veltroni, a nostro avviso inaspettatamente, non ha sostenuto la proposta presentata in consiglio, volta a favorire i piccoli utenti del servizio, dichiarando piuttosto l’impossibilità da parte della Camst di fornire un servizio sostanzialmente adeguato al ruolo educativo e didattico previsto per il servizio refezione – continua la nota -. Preferisce evidentemente avallare un servizio ristorazione di tipo industriale, il cui modello di produzione è quello del cook and chill che prevede la lavorazione degli alimenti nei centri di cucina industriale, congelati in un secondo momento, trasportati, stoccati e distribuiti infine alle varie scuole italiane. Stupisce che la maggioranza difenda e sostenga questo modello educativo di alimentazione“.
“Cosa abbiamo quindi proposto? Invece di fornire contemporaneamente circa circa 5000 menù pic nic a tutti gli utenti del progetto, proviamo a dividere per singole scuole la fornitura in diverse giornate dedicate, gestendo così un ‘impegno’ di circa 400 menù al giorno. Anche questa proposta però non ha trovato l’approvazione della maggioranza, che evidentemente difende strenuamente la politica industriale del servizio di refezione appaltato – termina il comunicato -. Vogliamo sottolineare nuovamente in questa sede che la logica del profitto, mission principale dei vari operatori di mercato legati in questo caso al servizio di ristorazione collettiva, non collima assolutamente con quello che è il ruolo educativo di un servizio pubblico fondamentale destinato alla scuola ed ai nostri bambini“.