È stato malmenato, immobilizzato e minacciato con un cacciavite dalla punta lunga più di 10 centimetri, mentre la sua casa veniva messa a soqquadro alla ricerca di preziosi ed oggetti di valore.
E’ quanto accaduto ieri sera a Grosseto al proprietario di un appartamento al primo piano di un condominio poco fuori dal centro cittadino.
Intorno alle 22.30, alla Centrale operativa della Questura è arrivata una chiamata: una persona, in comprensibile stato di choc e molto agitato, riferiva di aver subito una rapina da ladri armati di coltelli.
Sul posto, è immediatamente giunta una Volante della Polizia, mentre un’altra pattuglia si è messa subito alla caccia dei furfanti.
La banda è stata individuata poco tempo dopo in una zona non lontana dall’abitazione saccheggiata. Alla vista delle forze dell’ordine, i rapinatori sono fuggiti a tutto gas a bordo di una Nissan Qashqai, mentre la Volante si è messa all’inseguimento del Suv.
Dopo essere usciti allo svincolo di Grosseto Nord ed aver imboccato l’Aurelia, i banditi si sono diretti in direzione di Follonica, braccati dai poliziotti.
L’inseguimento, condotto a quasi duecento all’ora, è proseguito fino all’altezza dell’uscita per la Città del Golfo, quando la Volante ha sorpassato il Suv, tagliandogli la strada.
A quel punto, la Nissan è stata costretta ad interrompere la fuga, anche perché nel frattempo era giunta in supporto degli agenti anche un’altra macchina della Polizia stradale, che ha bloccato da dietro il veicolo dei banditi.
Messa alle strette, la banda è scesa dall’auto e ha provato a darsela a gambe, ma nel giro di trenta secondi è stata fermata dalle forze dell’ordine e i quattro rapinatori sono stati arrestati.
Si tratta di un serbo di 21 anni, di un italiano di 55 anni, di un macedone di 30 anni e di un ragazzo di 17 anni, straniero, ma residente in Italia.
Tutti quanti hanno alle spalle numerosi precedenti per reati contro il patrimonio, anche se erano completamente sconosciuti alla Polizia di Grosseto.
Poco prima del furto, i quattro sono stati notati da una pattuglia impegnata in un servizio di routine di controllo del territorio mentre stavano camminando in una zona vicina alla casa svaligiata. Al momento dell’avvistamento, il gruppo non ha destato particolari sospetti e quindi non è stato fermato, anche se questa circostanza ha permesso poi agli agenti di tornare sulle sue tracce non appena sono stati avvisati del furto.
Tre componenti della banda sono entrati nell’appartamento arrampicandosi sui tubi del metano, mentre un altro ha fatto da palo aspettando in macchina. Dopo aver raggiunto la terrazza, i ladri hanno aperto gli infissi in legno con l’aiuto di un cacciavite.
Il proprietario, che era solo in casa, si era appena addormentato. Ad un certo punto, l’uomo ha sentito alcuni rumori strani. Neanche il tempo di rendersi conto dell’accaduto, che la vittima è stata colpita in fronte da un violento pugno, quindi uno dei furfanti gli ha immobilizzato la testa, girandola verso il basso, e gli ha puntato un lungo cacciavite al collo.
Il bandito ha intimato all’uomo di dirgli dove si trovasse la cassaforte, minacciando di ucciderlo.
Intanto, anche gli altri due rapinatori chiedevano all’aggressore di ammazzare il proprietario dell’appartamento, poi hanno messo a soqquadro la piccola abitazione alla ricerca di oggetti di valore.
La vittima ha ripetuto più volte di non possedere una cassaforte e soltanto quando hanno capito che l’uomo stava dicendo la verità i banditi sono scappati, portando via numerosi preziosi.
Al momento dell’arresto, le forze dell’ordine hanno recuperato tutta la refurtiva, nascosta all’interno del Suv: tre orologi, un girocollo di perle, numerose collane, medagliette, orecchini, ciondoli, braccialetti, per un valore complessivo che si aggira intorno ai 2mila euro.
Inoltre, nell’auto gli agenti hanno trovato quattro cacciaviti, utilizzati dalla banda per compiere il furto e per minacciare il proprietario della casa.
L’uomo è dovuto ricorrere alle cure dei medici del Pronto soccorso a causa di alcune echimosi al volto e di un piccolo taglio sul collo provocato dalla pressione del cacciavite.
Al momento, tre rapinatori sono stati rinchiusi nel carcere di Grosseto, in attesa della convalida dell’arresto, mentre il minorenne è stato condotto nel carcere minorile di Firenze.