Franco Filippini, coordinatore di Forza Italia di Follonica, commenta i lavori al Parco centrale:
“Fare e disfare. Sembra questa l’attività preferita della giunta Benini, che colpisce ancora per imprecisione e scarsa attenzione nei confronti delle esigenze dei cittadini del Golfo – dichiara Filippini -. Proprio ieri, passando da via Massetana, ho notato l’ennesima magagna: gli operai stavano tracciando sull’asfalto le strisce pedonali che regoleranno gli attraversamenti della strada all’altezza del vecchio ippodromo, o meglio del nuovo ‘Parco’ centrale di Follonica. Peccato che le strisce pedonali siano state tracciate in buona parte in dei punti (nelle foto inviateci dallo stesso Filippini, ndr) in cui non esiste, all’altezza del marciapiede, alcuna discesa per chi porta un passeggino o per i disabili”.
“Insomma, chi attraverserà la carreggiata si troverà davanti uno scalino, vera e propria barriera architettonica. Il tutto avviene in un’opera nuova, appena costruita, che si dimostra così inaccessibile fin dalla nascita e prima ancora dell’inaugurazione – continua Filippini -. Adesso cosa succederà? La giunta Benini potrà mettere in pratica la tecnica del fare e disfare che tanto adora. C’è da immaginare che i marciapiedi appena realizzati saranno spaccati per consentire la creazione delle discese che permettano un passaggio più agevole. E chi pagherà? Chi dovrebbe controllare i lavori? Insomma, un vero disastro. Per non parlare poi dei tempi scelti per l’attuazione dei lavori in questione: siamo alla fine di giugno, l’estate è iniziata e l’amministrazione comunale continua a gestire Follonica come un grande cantiere aperto, senza preoccuparsi dell’aumento del traffico e dell’immagine da comunicare a chi sceglie la città per trascorrere le proprie vacanze”.
“Eppure proprio il sindaco Andrea Benini aveva fatto recentemente sapere alla stampa che i lavori del Parco centrale sarebbero stati consegnati a metà giugno – conclude Filippini -, mentre la viabilità doveva essere pronta addirittura ad aprile. Fare e disfare, con l’aggravante del ritardo”.
