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Tutela dei lavoratori autonomi in malattia: la battaglia di Daniela Fregosi approda alla Camera

di Redazione
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Alzataccia nel freddo invernale per Daniela Fregosi, alias Afrodite K, che il 14 dicembre scorso si è recata a Roma presso la Camera dei Deputati.

Obiettivo? Fare il punto della situazione dei lavoratori autonomi colpiti da grave malattia all’interno dell’incontro-dibattito “L’inclusione dei malati di cancro nel mondo produttivo…. utopia o realtà?”, organizzato dalla Federazione italiana delle associazioni di volontariato in oncologia (Favo).

Daniela Fregosi ha esordito con la necessità che la tutela dei lavoratori colpiti da grave malattia non debba diventare una guerra tra poveri, affermando che “il problema non può essere gestito attraverso meccanismi di pura uguaglianza tra lavoratori dipendenti ed autonomi. Per le loro caratteristiche intrinseche, infatti, essi non sono uguali proprio per niente e la questione si risolve mettendo in campo strumenti di equità più che di uguaglianza. Impensabile poter fare un copia incolla dei diritti dei lavoratori dipendenti“.

Dopo una carrellata sintetica degli specifici problemi del lavoratore autonomo a partire dalla diagnosi di tumore (evidenziando la predominanza dell’aspetto economico), Afrodite K ha ricordato le richieste contenute nella Petizione “Diritti e tutele per i lavoratori autonomi che si ammalano” (arrivata a quasi 105.000 firme) descrivendo cosa e come è rientrato nello Statuto dei lavoratori autonomi approvato in Senato ed attualmente in discussione alla Commissione Lavoro della Camera.

Afrodite K non ha dubbi su un punto decisamente trascurato da tutti: se non si modificherà il testo in modo che sia ampliato il lasso di tempo (attualmente solo gli ultimi 12 mesi prima della malattia) rispetto al quale è calcolato il minimo contributivo necessario per accedere alle prestazioni assistenziali, moltissimi lavoratori autonomi ammalati rimarranno esclusi.

Al termine del suo intervento, Afrodite K ha poi lanciato il sasso che rappresenterà il futuro della sua battaglia: “Gioiamo pure per le tutele che stiamo faticosamente conquistando come professionisti della Gestione Separata… ma gli altri piccoli lavoratori autonomi, professionisti degli Ordini, artigiani, commercianti, appartenenti alle altre Casse Previdenziali? Vogliamo forse cadere nella trappola di riproporre la discriminazione tra lavoratori dipendenti-autonomi anche all’interno della macro categoria delle piccole partite Iva? Di fronte alla malattia nessuno deve essere considerato figlio di un Dio minore“.

Dopo l’intervento di Afrodite K, anche molti altri soggetti istituzionali si sono espressi in merito.

Sia Elisabetta Iannelli, segretario generale della Favo, da anni grande sostenitrice della battaglia di Afrodite K, che Francesco De Lorenzo (presidente della Favo) rimarcano che “l’impatto del cancro sulla vita dei lavoratori autonomi e dei liberi professionisti è forse ancora più drammatico. Gli effetti della ‘tossicità finanziaria’ del tumore possono essere devastanti a causa delle scarse tutele esistenti. Professionisti, consulenti, artigiani, commercianti, rappresentanti, freelance in molti, troppi casi sono costretti a chiudere le loro attività o ad indebitarsi per far fronte alla crisi lavorativa causata dalla malattia e dalle terapie che impediscono o limitano fortemente la capacità di svolgere il proprio lavoro

Nel dibattito finale che ha chiuso l’incontro, è intervenuto anche Onofrio De Lucia (vicepresidente della Commissione medica superiore dell’Inps) che, in modo decisamente accalorato, rivolgendosi ad Afrodite K, ha rimarcato l’inaccettabilità delle discriminazioni tra lavoratori dipendenti ed autonomi di fronte alla malattia, ricordando esplicitamente l’art. 38 della nostra Costituzione e la mancata coerenza di esso (nei fatti) con l’art. 3, che parla di uguaglianza. Interessante presa di posizione, tenendo conto della causa legale di Daniela Fregosi contro l’Inps. Ma del resto, la stessa Fregosi sostiene di non avercela con l’Inps, visto che non legifera, e che l’obiettivo della causa legale sia arrivare alla Corte costituzionale.

In conclusione: da questo incontro, cosa si è portata a casa Afrodite K per i lavoratori autonomi?

Di sicuro, all’interno dell’incontro, la presentazione di Afrodite K sui lavoratori autonomi non è passata inosservata.

Se mai qualcuno si fosse aspettato la testimonianza della povera paziente oncologica che si dispera per la sua sorte, ha dovuto decisamente ricredersi.

Maurizio del Conte (consigliere economico di Palazzo Chigi ed attuale presidente dell’Agenzia nazionale per le politiche attive del lavoro, responsabile di aver redatto lo Statuto dei lavoratori autonomi) ha risposto al dubbio di Afrodite K rassicurandola davanti a tutti che il congelamento dei contributi Inps previsto nel Ddl 2233 non sarà sottoposto a more.

Afrodite K è riuscita ha colpire profondamente l’onorevole Paola Binetti (della Commissione Affari Sociali), che ha definito il suo intervento “lucido, riccamente circostanziato ed argomentato e molto determinato“. L’onorevole Binetti ha dichiarato la volontà di presentare una mozione in merito ed Afrodite K le ha già inviato indicazioni ed informazioni utili per redarre il testo.

I passi futuri? Afrodite K non mancherà di tallonare i parlamentari che si sono in questi anni dimostrati attenti al tema e che tengono con lei dei contatti, segnalando loro la necessità di migliorare ulteriormente il testo dello Statuto dei lavoratori autonomi nelle parti riguardanti la malattia prima che venga votato in assemblea alla Camera.

Naturalmente continuerà a vigilare ed informare tutti sugli sviluppi attraverso il suo blog.

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