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Grosseto. “Sono passati troppi anni ormai da quando è sorto il problema dei miasmi a Grosseto e ancora oggi nessuno ha trovato la soluzione”.
Giacomo Gori, capogruppo del Movimento 5 Stelle nel Consiglio comunale di Grosseto, è perentorio nell’illustrare nel corso di una conferenza stampa gli atti progettati dai pentastellati per contrastare i cattivi odori che ormai da anni attanagliano la città.
“Il grossetano fa bene a chiedersi perché, come sia possibile che lo Stato, la Regione, la Provincia, il Comune, la Prefettura, la Questura, l’Arpat, l’Asl, la Polizia Municipale, la Polizia provinciale, i Carabinieri, la Polizia di Stato – spiega Gori, affiancato in conferenza da Massimo Sabatino per sottolineare tutto il sostegno del gruppo territoriale Movimento 5 Stelle maremmano alle iniziative istituzionali del consigliere comunale – non siano stati capaci, o messi nelle condizioni, di far cessare questo annoso problema che interessa gli italiani, grossetani compresi, esasperati e molto arrabbiati”.
“In cima alla piramide delle responsabilità c’è lui, il legislatore nazionale, che ha semplificato eccessivamente l’iter autorizzativo per impianti industriali camuffati da attività agricole, indebolendo così i controlli a tutela della salute e dell’ambiente – sottolinea Gori -. Dopo il legislatore nazionale, nella piramide delle responsabilità, troviamo la Regione Toscana per non aver legiferato come avrebbe dovuto. Infatti, in seguito all’approvazione di un decreto legislativo del 2017 da parte dello Stato, con il quale per la prima volta ha fatto oggetto delle proprie azioni le emissioni odorigene, la Regione Toscana avrebbe dovuto approvare leggi attuative conseguenti, ma ad oggi notiamo un pressoché totale immobilismo. Alla base della piramide delle responsabilità troviamo le amministrazioni locali che a volte mancano di iniziativa, di coraggio e determinazione, soprattutto quando di fronte hanno problematiche che dal punto di vista giuridico sono estremamente complesse e meriterebbero risposte altrettanto complesse e importanti, anziché attenersi meticolosamente all’ordinario”.
A queste tre responsabilità, il Movimento 5 Stelle Grosseto risponde con la presentazione di altrettanti atti da portare nelConsiglio comunale di Grosseto il prossimo 17 gennaio.
La mozione
La mozione ha ad oggetto il tema “Emergenza emissioni odorigene – Implementazione del sistema Nose (Network for Odour Sensitivity)”.
“Ormai molte sentenze, soprattutto quelle della Suprema Corte, attestano come la natura stessa delle emissioni odorigene comporti notevoli difficoltà nella qualificazione e quantificazione delle stesse, nonché lo scarso valore testimoniale delle normali segnalazioni da parte della popolazione, sommata ad una complicata individuazione corretta della sorgente di emissione – continua il consigliere comunale dei 5 Stelle –. Per ovviare a questi problemi, l’Istituto di scienze dell’atmosfera e del clima del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr-Isac) ha sviluppato un sistema di segnalazione delle emissioni odorigene nell’aria denominato Nose; una Web App che consente ai cittadini di segnalare in tempo reale, in modalità anonima e georeferenziata, i miasmi avvertiti sul territorio, accertando il tipo di odore percepito, la sua intensità, eventuali disturbi fisici e la possibilità di scrivere delle annotazioni”.
“Con il protocollo Nose, quando le segnalazioni superano una soglia critica definita, scatta l’attività di campionamento dell’aria nei luoghi da cui provengono le segnalazioni, mediante canister e GC-MS a criofocalizzazione (campioni per analisi chimiche) e olfattometria dinamica (campione per analisi odorimetriche); ciò avviene attraverso l’intervento manuale del personale di Arpa, Protezione Civile, Polizia Municipale, oppure in modo automatico mediante appositi campionatori automatici attivati direttamente dal sistema Nose – spiega Gori -. L’’aspetto rilevante del sistema Nose è l’integrazione dell’approccio osservativo con quello modellistico. Osservativo: segnalazioni, dati meteorologici, dati monitoraggio QA, analisi chimiche e olfattometriche, tipologie delle emissioni delle attività antropiche presenti sul territorio, risultanze delle attività di controllo. Modellistico: partendo dai punti georeferenziati segnalati dai cittadini con il modello Moloch si è in grado di generare delle ‘retro-traiettorie’ al fine di individuare le potenziali aree sorgenti dell’evento. Con il protocollo Nose siamo in grado di avvalorare l’aspetto testimoniale attraverso la grande quantità di segnalazioni, il loro contenuto e la causalità e contemporaneità delle stesse. Il sistema Nose è comunque di per sé un fortissimo deterrente nei confronti dell’operatore economico, ma riesce anche a metterlo nella condizione di conoscere lo stato delle emissioni che genera e provvedere alla loro mitigazione. Il sistema è in forte espansione e segue di fatto l’accresciuta consapevolezza dell’opinione pubblica sul problema delle emissioni odorigene”.
“Anticipiamo che nei primi giorni di gennaio, il Consiglio nazionale delle ricerche parteciperà ai lavori della commissione consiliare propedeutica alla seduta del Consiglio del nuovo anno – annuncia Gori –, spiegando ai commissari ed ai cittadini presenti, il sistema Nose”.
L’Ordine del Giorno
L’Ordine del Giorno ha ad oggetto “Calendarizzazione della discussione della Pdl regionale (Proposta di Legge) n. 150/2022 recante “Disposizioni in materia di contenimento delle emissioni in atmosfera derivanti da attività ad impatto odorigeno di cui all’art. 272-bis del DF.Lgs. 152/2006””
“Il 18 ottobre del 2022, viene protocollata agli atti della Regione Toscana, a firma della consigliera regionale Silvia Noferi, la proposta di legge n. 150 contenente disposizioni in materia di contenimento delle emissioni in atmosfera derivanti da attività ad impatto odorigeno – dichiara Gori –. Questa iniziativa non è una esclusiva volontà della consigliera regionale, ma un preciso obbligo normativo derivante dall’applicazione del D.Lgs. 15 novembre 2017 n. 183, con il quale lo Stato ha imposto alle Regioni di emanare leggi e regolamenti attuativi della norma nazionale, riempiendo così un vuoto normativo che andava avanti da sempre”.
“Purtroppo il vuoto normativo, nella nostra regione, ha continuato ad esistere perché dal 2017 ad oggi nulla è stato fatto dal governo toscano, neppure la calendarizzazione della discussione della proposta di legge n. 150 che giace dentro un cassetto dal giorno della sua presentazione. L’avvio della discussione in commissione permetterebbe l’inizio dei lavori inerenti un aspetto, quello delle emissioni odorigene, che come abbiamo visto prospera proprio grazie anche e soprattutto ai vuoti normativi – sottolinea Gori –. Ebbene, con l’Ordine del Giorno intendiamo sollecitare il presidente del Consiglio regionale della Toscana e il presidente della commissione ambiente a calendarizzare nel più breve tempo possibile la Pdl n. 150. Soprattutto in vista delle richieste di revamping degli impianti esistenti, i quali da un lato ricadrebbero finalmente nella legislazione più stringente, dall’altro si ritroverebbero nella favorevole situazione di non dover sottostare ad una legislazione che avrebbe dovuto già essere in vigore dal 2017″.
La delibera consiliare di indirizzo
La delibera ha come oggetto “Adeguamento dei regolamenti esistenti in materia di urbanistica, attività produttive, salute pubblica e salvaguardia dell’ambiente, in merito alla caratterizzazione e mitigazione delle emissioni gassose in atmosfera delle attività ad impatto odorigeno”.
“Con questo atto, di concerto con gli uffici competenti dell’amministrazione comunale di Grosseto, si intende avviare e completare un percorso teso ad esplorare, anche attraverso un pool di esperti in diritto amministrativo, l’impianto normativo relativo alle emissioni gassose in atmosfera e il loro impatto sulla salute dei cittadini, sulla loro qualità di vita e sull’impatto ambientale che gli impianti emettitori generano, con l’obiettivo di aggiornare i regolamenti esistenti. Tale iniziativa è ancor più necessaria fintanto che la Regione Toscana non colmerà il vuoto legislativo che ha creato non attuando le previsioni del D.Lgs. 183/2017 precedentemente richiamato – termina Gori –. Con queste tre iniziative, il Movimento 5 Stelle vuole dare il proprio contributo, fattivo ed estremamente concreto, per far sì che Grosseto si liberi dai miasmi e le conseguenze che comportano”.
Il punto di vista del comitato Grosseto Aria Pulita
Alla conferenza stampa ha assistito anche Matteo Della Negra, del comitato Grosseto Aria Pulita, insieme a Roberto Barocci, del Forum ambientalista.
“Il comitato Grosseto Aria Pulita apprezza l’interessamento e le attività dei consiglieri De Martis e Gori, e auspica che anche gli altri rappresentanti dell’amministrazione comunale si attivino rispondendo agli appelli dei cittadini che denunciano il disagio causato dai cattivi odori attribuiti agli impianti a biogas – sottolinea Della Negra a margine della conferenza –. Il comitato rinnova l’appello a politici e amministratori locali affinché sostengano ciò che da anni il comitato chiede a Regione Toscana: che faccia una Valutazione di impatto ambientale comulativa sugli 8 impianti a biogas di Grosseto e che riapra le conferenze dei servizi per modificare le prescrizioni date. Nel giugno 2019, la Regione si era impegnata a normare le emissioni odorigene e gli impianti a biogas, ma ancora non è stato fatto niente. Chiediamo al sindaco di Grosseto, quindi, di emettere un’ordinanza contro questi impianti per tutelare la salute dei cittadini e limitare i cattivi odori in città”.