Gavorrano (Grosseto). “Il destino del polo chimico di Scarlino sembra appeso a un filo. La possibile chiusura dell’impianto mette a rischio numerosi posti di lavoro, lasciando molte famiglie nell’incertezza”.
A dichiararlo, in un comunicato, è Andrea Bartolozzi Bernardini, consigliere comunale del gruppo di opposizione “Noi, per Gavorrano!”.
“In questo contesto drammatico, si inserisce una figura politica che negli ultimi anni ha assunto posizioni alquanto controverse: l’attuale assessore alla legalità del Comune di Gavorrano, Massimo Borghi – continua la nota -. Un passato di battaglie contro i gessi rossi. Per anni, l’assessore si è fatto notare per le sue campagne contro l’ubicazione dei gessi rossi, i prodotti di scarto delle lavorazioni chimiche del polo. Le sue iniziative, di matrice fortemente ecologista, hanno spesso ostacolato l’operatività dell’impianto. Una posizione che, giustamente o meno, ha ignorato le implicazioni occupazionali, lasciando centinaia di lavoratori e le loro famiglie a convivere con la paura del futuro. A quel tempo, l’assessore sembrava poco interessato alle conseguenze economiche delle sue battaglie. La sua attenzione era concentrata esclusivamente sull’aspetto ambientale, senza offrire soluzioni concrete per un equilibrio tra tutela ecologica e salvaguardia del lavoro. Ne è tangibile conferma il susseguirsi di astruse posizioni, prese dal saccente assessore nel corso del dibattito pubblico, svoltosi tra il febbraio ed il giugno del 2017″.
“Una svolta opportunistica? Ora che ricopre il ruolo di assessore, la sua retorica sembra essere cambiata. Davanti alla minaccia di chiusura del polo chimico, si dichiara vicino ai lavoratori, promettendo impegno per la salvaguardia dei posti di lavoro – sottolinea il comunicato -. Ma è difficile non notare l’ambiguità: come può lo stesso uomo che ha ostacolato l’attività dell’impianto per anni, ora ergersi a difensore di chi vi lavora? Questa ambiguità si fa ancora più evidente considerando la sua posizione personale. L’assessore, già pensionato, percepisce oggi anche lo stipendio legato al suo incarico politico. Una figura che si definisce di estrema sinistra, che dovrebbe quindi prioritariamente difendere il diritto al lavoro, sembra invece comportarsi in maniera contraria ai suoi ideali, apparendo più preoccupato di mantenere una posizione di potere che di affrontare realmente i problemi del territorio. Cosa ne pensano i cittadini? Tra i lavoratori e i residenti, cresce il malcontento. In molti, nel parlare quotidiano, accusano l’assessore di ipocrisia e opportunismo, vedendo nelle sue recenti dichiarazioni un tentativo tardivo di recuperare consensi. ‘Non ci interessa il suo supporto ora, dopo anni di ostacoli e di lotte contro il polo’. commenta recentemente a Gavorrano un lavoratore in forma anonima. ‘Abbiamo bisogno di soluzioni reali, non di promesse vuote'”.
“Il futuro del polo chimico e dei lavoratori. La chiusura del polo chimico di Scarlino rappresenta una tragedia economica e sociale per il territorio. In un momento tanto critico, i lavoratori meritano di essere ascoltati e supportati da figure politiche coerenti e determinate. L’ambiguità dell’assessore di Gavorrano, invece, solleva interrogativi non solo sulla sua credibilità, ma anche sulla capacità della classe politica locale di sinistra di affrontare le vere sfide del territorio – termina la nota -. La comunità attende risposte concrete, non proclami di facciata. Perché in gioco non c’è solo il futuro del polo chimico, ma quello di un’intera generazione di lavoratori e delle loro famiglie”.