Scarlino (Grosseto). “In un recente comunicato sulla viabilità del Puntone avevamo citato l’adagio ‘a pensar male si fa peccato ma spesso s’indovina’; ebbene, a poche settimane lo ripetiamo e questa volta la supposizione è anche più grave e costosa per il Comune di Scarlino, per i suoi cittadini e per i turisti che vengono a visitare il nostro bellissimo territorio”.
A dichiararlo, in un comunicato, sono i gruppi di opposizione PensiAmo Scarlino, Per Scarlino e Scarlino Insieme.
L’interrogazione
“Il riferimento è nel merito dell’ultima interrogazione consiliare inviata in questi giorni dai gruppi di opposizione all’amministrazione Travison sul rinnovo della concessione d’uso di terreno a favore della Pro.mo.mar S.r.l adiacente alla struttura denominata ‘Cala Felice‘ – continua la nota –. Tale atto è susseguente ad una precedente determina, con la quale si concedeva a Promomar il terreno in questione da utilizzare per gli usi consentiti dallo strumento urbanistico e per tutte le attività collegate e consentite dalla legge in cambio, oltre al pagamento di un canone, venivano messi precisi paletti per il concessionario a favore dell’ente pubblico. Nella fattispecie tali obblighi erano quelli di mantenere un passaggio libero al pubblico per l’accesso alla spiaggia e la realizzazione di un parcheggio pubblico per veicoli. Qualora il concessionario non avesse adempiuto a ciò alla scadenza naturale della concessione, l’amministrazione concedente non avrebbe provveduto al suo rinnovo”.
“Ebbene oggi, con la nuova determina nr. 122 del 21 febbraio 2023 e relativo disciplinare tutti questi impegni sono svaniti nel nulla a beneficio del concessionario e a scapito della collettività. Per questo, con un’interrogazione abbiamo chiesto alla sindaca Travison come mai nella Determina di rinnovo della concessione dei terreni delle Bandite alla Pro.mo.mar non sono stati ripetuti i precedenti impegni; come mai l’amministrazione ha provveduto al rinnovo dellacConcessione nonostante il parcheggio pubblico per veicoli non sia stato realizzato dal concessionario e tale inadempimento fosse clausola vincolante di non rinnovo della stessa; e se il sindaco può esibire al Consiglio comunale gli atti precedenti relativi all’odierno rinnovo; infine, se non ritiene che così facendo sia stato causato un grave danno all’Ente, che potrebbe interessare anche la Procura della Repubblica – termina il comunicato –. In attesa di una risposta scritta e dettagliata, ci auguriamo solamente che il prossimo Consiglio comunale (dopo quello del 27 marzo per pochi adempimenti burocratici) venga convocato in tempi ragionevoli e non biblici come siamo abituati dalle tempistiche di questa amministrazione comunale”.