Home Cultura & Spettacoli “Parlare al presente”: incontro dell’Isgrec con Francesco Cutolo sui nazionalismi

“Parlare al presente”: incontro dell’Isgrec con Francesco Cutolo sui nazionalismi

L'iniziativa è in programma venerdì 23 maggio

di Redazione
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Grosseto. Il ciclo di presentazioni “Parlare al presente”, promosso dall’Istituto storico grossetano della Resistenza e dell’età contemporanea, nasce dall’esigenza di affrontare temi caldi dell’attualità da una prospettiva storica approfondita.

“Troppo spesso, infatti, il richiamo al passato che viene stimolato dalle domande del presente rimane superficiale o semplificato, talvolta anche oggetto di distorsioni e fraintendimenti – si legge in una nota dell’Isgrec -. Qui, invece, la storia, studiata dagli storici, vuole davvero farsi strumento per la comprensione del mondo di oggi, su tematiche che sono all’ordine del giorno della nostra quotidianità. Si inizia con razzismi, nazionalismi e minoranze, parole chiave che l’Isgrec collega a quattro volumi presentati in tre incontri, grazie al dialogo fra gli storici dell’Istituto storico e gli autori coinvolti.

Ecco, quindi, che dopo l’incontro dedicato al tema razzismi con Simone Duranti, tenutosi il 16 maggio, si rinnova l’appuntamento nella sede dell’Isgrec anche venerdì 23 maggio alle 18 con un dialogo dedicato ai nazionalismi: sarà presentato infatti il volume di Francesco Cutolo dedicato alla costruzione dell’immagine del nemico in Italia durante la Prima guerra mondiale (“Uomini come noi”. Il nemico nelle scritture dei soldati italiani, 1915-1918, Pacini editore 2025), in dialogo con Stefano Campagna (Università di Parma, Isgrec).

L’incontro

Lo studio di Francesco Cutolo si snoda attraverso un corpus di testimonianze scritte di combattenti della Grande guerra – memorie, lettere e diari –, delineando il rapporto tra i soldati italiani e la figura del nemico, considerandolo nelle sue diverse declinazioni: la violenza, l’odio, la solidarietà, la fraternizzazione. Il titolo del volume riprende le parole con le quali l’ufficiale Emilio Lussu, in “Un anno sull’Altipiano”, descrive gli occupanti della trincea nemica, da lui scrutata in lontananza: «Uomini e soldati come noi, fatti come noi, in uniforme come noi». Un tema cruciale, quello della “costruzione” della figura del nemico, per comprendere l’esperienza bellica, gli atteggiamenti dei soldati verso il conflitto, le pratiche della lotta di trincea, le dinamiche di adesione alla guerra e i processi di mobilitazione culturale in chiave nazionalista.

Francesco Cutolo, laureato in Scienze storiche all’Università di Firenze, dottore di ricerca alla Scuola Normale Superiore di Pisa, è attualmente assegnista di ricerca del Prin Glocal Spanish Influenza (1918-20), all’Università di Firenze – Dipartimento Sagas. I suoi interessi di ricerca di concentrano sulla storia sociale, culturale e militare del primo Novecento, con particolare interesse per la Prima guerra mondiale e la pandemia di influenza spagnola, e lo studio delle scritture popolari. Ha preso in esame questioni come i processi di mobilitazione culturale, le pratiche e le forme del combattimento, le mentalità e i comportamenti popolari. Dal 2024 è direttore della rivista «Farestoria. Società e storia pubblica». È consigliere e ricercatore dell’Istituto storico della Resistenza e dell’Età contemporanea di Pistoia.

Il ciclo di presentazioni si concluderà mercoledì 28 maggio, stessa ora e stessa location, con il dialogo fra Chiara Nencioni, autrice di due monografie dedicate alla storia di Rom e Sinti fra persecuzioni fasciste e Resistenza, e Ilaria Cansella (Isgrec); parola chiave: minoranze.

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