Lo smart working è entrato in maniera improvvisa nella vita di moltissimi lavoratori italiani, molti dei quali però non sono dipendenti statali, ma partite IVA che, prima del lockdown lavoravano per lo più fuori di casa, in ambienti di lavoro comuni o uffici presi in affitto con altri liberi professionisti per contenere i costi e anche perché il bisogno di un luogo fisico non era a tempo pieno.
Questo approccio al lavoro agile si concretizza nella maggior parte dei casi nell’utilizzo di spazi di coworking gestiti per soddisfare le esigenze di un certo numero di lavoratori. Con le dovute misure di sicurezza imposte dalla stringente necessità di evitare l’aumento dei contagi sarà possibile continuare a lavorare in questi luoghi anche dopo il Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri firmato il 25 ottobre 2020.
Per sostenere i lavoratori autonomi nello svolgimento delle proprie funzioni lavorative, la Regione Toscana ha messo a disposizione anche quest’anno fondi per coprire le spese di affitto di spazi in smartworking.
La scadenza per presentare tutta la documentazione è ormai prossima: c’è tempo fino al 30 novembre, quindi bisognerà attendere che il proprio nome sia inserito in una graduatoria regionale.
Per accedere alle graduatorie è necessario:
- essere residente e/o domiciliato in Toscana
- essere titolare di partita IVA da non più di 12 mesi alla data di presentazione della domanda a valere sul presente avviso
- appartenere ad una delle seguenti tipologie:
- a) soggetti iscritti ad albi di ordini e collegi
- b) soggetti iscritti ad associazioni di cui alla legge 4/2013 e/o alla legge regionale n. 73/2008
- c) soggetti iscritti alla gestione separata dell’Inps
Ogni voucher consentirà di coprire fino a un massimo di 3.000 euro per le spese di affitto delle postazione (per la durata minima di 6 mesi e un massimo di 12) nonché fino a un massimo di 500 euro per le spese di viaggio, vitto e alloggio se si prevede di lavorare in coworking in un’altra regione italiana o in un altro Paese dell’Unione Europea.
Le domande devono essere presentate con una procedura a sportello o una procedura on-line mediante l’autenticazione con il sistema Spid.
Per quanto riguarda le attività commerciali che usufruiscono di una sede fisica, come ad esempio ortofrutta, cartolerie, pasticcerie, eccetera, non è attualmente prevista la chiusura totale come in primavera. Rimarranno aperti anche barbieri, parrucchieri e centri estetici, a patto di osservare scrupolosamente sia il distanziamento sociale sia l’utilizzo dei dispositivi personali di sicurezza.
Nel corso degli ultimi anni all’interno degli spazi di coworking hanno mosso i primi passi molte della realtà imprenditoriali italiane del settore estetico che si sono affermate anche all’estero, con la progettazione e la realizzazione di attrezzature per centri estetici 4.0. Il quadro legislativo segue di conseguenza il cambiamento, come nel caso del decreto interministeriale del 2015 che ha aggiornato i dispositivi utilizzabili dagli estetisti, permettendo di affiancare agli storici depilatori a batteria e i dispositivi laser, l’epilatore a luce pulsata efficace per la rimozione pilifera definitiva a costi più bassi e sicura anche per il fai da te. Inoltre, il cloud combinato con l’intelligenza artificiale della startup tricolore Itesla è riuscita a spingersi oltre, creando un laser professionale che guida l’operatore nel trattamento di molti tipi di inestetismi.
Foto: Tumisu / Pixabay