Home Grosseto Contrasto dei disturbi alimentari, i consiglieri: “Il Comune riattivi i fondi”

Contrasto dei disturbi alimentari, i consiglieri: “Il Comune riattivi i fondi”

Valerio Pizzuti e Rita Bernardini presentanUn ordine del giorno in Consiglio comunale

di Redazione
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Grosseto. È stato depositato, a firma dei consiglieri comunali di Grosseto Valerio Pizzuti e Rita Bernardini, un ordine del giorno per la riattivazione urgente del fondo per il contrasto dei disturbi alimentari (Dca).

“La recente legge di bilancio del Governo Meloni ha totalmente cancellato i 25 milioni di euro del Fondo per il contrasto dei disturbi alimentari. Una scelta scellerata perché va a detrimento di tantissime famiglie che, invece, necessitano di attenzione e aiuto – si legge in una nota di Italia Viva Grosseto -. Basti pensare che il 5% della popolazione italiana presenta un disturbo alimentare nella forma di anoressia-bulimia e il 7% nella forma di obesità. Numeri che illustrano la dimensione del problema e quanto sia indispensabile e urgente intervenire. Le risorse del Fondo hanno contribuito in questi anni all’ apertura di una rete nazionale di ambulatori nei quali migliaia di pazienti portatori di queste patologie hanno trovato cura e conforto. Inoltre, grazie a questo Fondo sono stati assunti 780 professionisti per far fronte al crescente numero di casi di Dca”.

Non possiamo permettere che tutto questo lavoro si interrompa, con la più che probabile chiusura della rete di ambulatori. – dichiarano Pizzuti e Bernardini -, Anzi, auspichiamo un rilancio e la messa a disposizione di risorse maggiori. Quella dei disturbi alimentari è una vera e propria piaga che colpisce le famiglie nel profondo e richiede un aiuto qualificato, con l’ingaggio di professionisti in grado di supportare chi ne è afflitto e i propri familiari. È inconcepibile e incomprensibile che il Governo abbia azzerato le risorse anziché incrementarle. Per questo vogliamo portare all’attenzione del Consiglio comunale questo tema e questa urgenza, per far sentire dal basso il grido di chi si oppone a un taglio così crudele”.

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