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Il vescovo Rodolfo in Terra Santa con una delegazione internazionale per rappresentare la Cei

di Redazione
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Il vescovo Rodolfo rappresenterà la Conferenza episcopale italiana nella delegazione internazionale che dal 7 al 14 gennaio sarà in visita istituzionale alle comunità latine di Palestina e Medio Oriente che fanno capo al Patriarcato di Gerusalemme per verificare la situazione complessiva dei cristiani, le loro difficoltà, i loro bisogni, le loro condizioni.

Della delegazione fanno parte una quindicina di Vescovi, alcuni sacerdoti e laici provenienti da diocesi europee ed occidentali. La delegazione toccherà luoghi come Gaza, Betlemme, Gerusalemme, Taibe, per poi raggiungere la Giordania, e incontrerà rappresentanti delle comunità locali per raccogliere informazioni, dati ed elementi utili a individuare le migliori forme di sostegno e di aiuto.

Questa visita, che si ripete annualmente nel mese di gennaio ormai dai primi anni del 2000, dopo lo scoppio della seconda Intifada, è nella linea da tempo portata avanti dalle Chiese di varie zone del mondo per assicurare vicinanza ed aiuti ai cristiani della Terra Santa e del Medioriente in genere.

Monsignor Cetoloni aveva già fatto parte della delegazione nei primi anni Duemila, adesso vi ritorna a nome della Cei per poi informare, al suo ritorno, la segreteria sulla situazione in atto e sul tipo di aiuti di cui ci sarà bisogno.

Il legame del vescovo Rodolfo con la Terra Santa e il Medioriente è molto forte. E’ nato negli anni ’70 quando da giovane frate francescano fu inviato a Gerusalemme per completare la sua formazione e i suoi studi in teologia, ottenendo la licenza. A Gerusalemme, padre Rodolfo fu ordinato sacerdote il 26 giugno 1973. Da allora, il rapporto con la Terra Santa è andato rafforzandosi sia attraverso la promozione di pellegrinaggi, in uno dei quali, nel 2000, fu raggiunto dalla notizia che papa Giovanni Paolo II lo aveva eletto vescovo, sia nell’impegno in progetti di cooperazione e di sostegno ai cristiani del Medioriente. Impegno che si è concretizzato soprattutto attraverso la Fondazione Giovanni Paolo II, onlus per il dialogo, la cooperazione e lo sviluppo, che porta avanti da anni progetti finalizzati ad evitare la fuga dei cristiani perseguitati o in difficoltà dai luoghi santi attraverso l’aiuto dall’occidente, e poi con l’associazione Amici di Betlemme, di cui è presidente.

“Parto sentendomi addosso tutta la responsabilità di rappresentare la Chiesa italiana all’interno della delegazione e tra i fratelli cristiani – commenta il Vescovo. Parto anche con gioia, la stessa gioia che provo ogni volta che ho la possibilità di toccare quei luoghi santi, dove sono le radici della nostra fede e della storia dell’umanità tutta. Parto infine consapevole che la situazione in Terra Santa è di nuovo difficile e attraversata dal dolore, ma proprio per questo c’è bisogno che i cristiani sentano tutto il sostegno, la fraternità, la vicinanza e la premura dei loro fratelli di occidente”.

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