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“Accoglienza turistica diffusa”: il Comune sostiene il “Progetto borghi”

di Redazione
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Il Comune di Scarlino sostiene il “Progetto borghi” promosso dalla cooperativa “Coopera archeologia, comunità e turismo”.

L’iniziativa sarà presentata ai cittadini giovedì 3 novembre alle 21 al circolo Arci, nel centro urbano capoluogo. La cooperativa, guidata da Giancarlo Dell’Orco, nel 2019 ha lanciato i primi prototipi di rigenerazione dei piccoli centri urbani, attraverso il coinvolgimento di professionisti, giovani maremmani e soprattutto delle comunità locali.

Il piano di marketing territoriale, denominato, “Accoglienza turistica diffusa”, ha come finalità quella di mettere in rete le strutture ricettive e extra alberghiere di un borgo, per creare un’offerta unica che trasmetta l’autenticità del luogo. Ciò comporta quindi l’unificazione della proposta, tenendo presenti i target di riferimento e proponendo esperienze a chi sceglie un borgo come meta delle sue vacanze. Ma non solo: il progetto sostiene il recupero delle abitazioni, la messa a reddito omogenea di appartamenti privati attraverso le piattaforme Ota (Online travel agency).

«Ciò che proponiamo – spiega Dell’Orcosono esperienze, un modello turistico di tendenza che comporta una partecipazione attiva degli ospiti nella vita di un territorio. E poi c’è l’accoglienza: è fondamentale infatti il coinvolgimento dei proprietari delle strutture, ma anche e soprattutto della comunità locale. Ora più che mai dobbiamo essere consapevoli che la Maremma rappresenta un unico territorio fatto di accoglienza, tradizione e proposte non solo turistiche, ma anche di residenza temporanea. I borghi sono un sistema centrale per l’intero territorio regionale e lo sono anche nella definizione di una strategia di offerta turistica sostenibile. Negli ultimi anni, come sappiamo, l’attenzione ai piccoli paesi come destinazione è cresciuta e il mercato turistico ha esaltato valori come la presenza diffusa di cultura, l’attenzione alla bellezza e la “lentezza” offerta ai visitatori. Siamo davanti a un processo di evoluzione e mutazione della domanda e non possiamo pensare a un ritorno al passato. Il borgo, e non altre destinazioni di massa, è per sua vocazione il luogo della vacanza “vissuta”, dei rapporti fiduciari, di esperienze specifiche e costruite su misura».

Il progetto è stato adottato a Caldana, Roccastrada e Buriano e adesso anche la comunità scarlinese ha l’opportunità di cogliere questa chance. «Abbiamo sempre sottolineato come uno degli obiettivi principali del nostro mandato sia il recupero del senso di comunità – spiega l’assessore al turismo, Silvia Travison –. Abbiamo lavorato in questa direzione, cercando di ricreare tra gli scarlinesi quell’attaccamento al proprio territorio e alle proprie tradizioni che purtroppo è stato perso negli ultimi anni. Questo progetto si inserisce perfettamente nel nostro percorso: la condivisione d’intenti sta alla base dell’iniziativa della cooperativa Coopera, ed è l’aspetto che, come amministrazione, ci interessa maggiormente. Se dalla partecipazione nascerà una proposta turistica e quindi un nuovo indotto per l’economia locale allora l’obiettivo sarà raggiunto completamente».

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