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Investire in Uber conviene o è troppo rischioso?

di Redazione
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Investire in Uber conviene? O è un impiego troppo rischioso dal quale sarebbe opportuno tenersi alla larga?

È questa la domanda che ogni trader dovrebbe porsi, soprattutto dopo aver completato le proprie basi formative con le più apprezzabili guide disponibili online, come un approfondimento sul trading online, che è spiegato bene qui. E, soprattutto, è la domanda che si sono posti gli analisti di Goldman Sachs, che in un report pubblicato poco fa hanno svelato di aver avviato la copertura delle posizioni del colosso del noleggio privato e del suo rivale più piccolo e meno noto in ambito globale, Lyft. Ma per quali motivi Goldman Sachs non ha tutta questa fiducia in Uber e nella categoria di cui Uber è leader?

Secondo la banca, uno dei rischi chiave per Uber come investimento finanziario da parte dei trader è proprio il suo “modello di business”, dato che alcuni mercati non permettono di svolgere regolarmente tale attività.

La regolamentazione delle società di ride-hailing in diversi mercati di tutto il mondo è infatti una delle principali preoccupazioni, ha detto Goldman Sachs. Si pensi a quanto avvenuto in Giappone, in Corea del Sud, in Germania, in Argentina, in Spagna e in Italia, dove la disciplina di settore è stata piuttosto incerta, impedendo a Uber di gestire con serenità il suo tradizionale business, ha aggiunto l’azienda. Anche il costo del lavoro e il modo in cui Uber può conseguire una situazione di piena redditività costituiscono preoccupazioni piuttosto vibranti per gli analisti di Goldman Sachs.

Insomma, traendo le opportune conclusioni, è lecito affermare che secondo gli analisti della banca, guidato da Heath Terry, il business di Uber possa essere il principale punto debole della compagnia, poiché potrebbe essere influenzato negativamente se qualsiasi autorità di regolamentazione dovesse avere problemi con il suo modello operativo, con le tutele per i consumatori e/o con lo sviluppo/dispiegamento di veicoli autonomi su strada.

Ad ogni modo, nonostante tale rischio fondamentale, Terry e i suoi colleghi ritengono di mantenere comunque una posizione rialzista. Insieme alla maggior parte dei loro colleghi di Wall Street, hanno dunque ribadito una raccomandazione di “buy” sulle azioni e un target price di 56 dollari – il che implicherebbe un rally del 32% rispetto ai livelli attuali.

Il rapporto di Goldman Sachs di qualche giorno fa arriva poco dopo che Uber la scorsa settimana ha rivelato le sue perdite nette nel primo trimestre, per un importo pari a 1,01 miliardi di dollari. Lyft – che Goldman Sachs ha iniziato a classificare con un rating “neutrale” – sta affrontando molte delle stesse sfide e dunque meriterebbe di essere sottoposto alla stessa attenzione.

Ricordiamo infine che per lungo tempo Goldman Sachs e Morgan Stanley sono stati annoverati tra i responsabili principali della disastrosa offerta pubblica iniziale di Uber, in qualità di bookrunner e che il titolo è oggi scambiato appena al di sotto dei 45 dollari del valore del mese scorso.

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