Home Grosseto Sanità, Spi Cgil: “Avvicinare visite specialistiche ed esami al domicilio dei pazienti”

Sanità, Spi Cgil: “Avvicinare visite specialistiche ed esami al domicilio dei pazienti”

"Incrementare anche telemedicina e teleconsulti quando possibile"

di Redazione
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Grosseto. Una delle richieste che fanno parte della piattaforma illustrata dallo Spi Cgil già lo scorso 17 maggio in occasione dell’iniziativa tenutasi all’aula magna del Polo universitario – “Bella la Maremma, ma la Salute!? – riguarda l’avvicinamento ai cittadini dell’erogazione delle prestazioni sanitarie garantite a livello territoriale, nelle sedi distrettuali.

«Quanti di noi hanno provato a prenotare un esame diagnostico per poi poterlo effettuare mesi dopo, e magari a molti chilometri di distanza? – si chiede il segretario generale dello Spi, Erio Giovannelli –. Non sono infatti rari i casi in cui, complice la saturazione delle liste d’attesa, per farsi fare una visita specialistica, una Tac o un’ecografia in tempi ragionevoli, ci si ritrova costretti ad accettare di spostarsi svariate decine di chilometri, con le spese e i disagi che ne conseguono».

Facciamo un’ipotesi concreta: un anziano non autosufficiente che vive a Follonica (o Orbetello) telefona al Cup per prenotare un ecocolordoppler. Dal centralino gli rispondono che per tre o quattro mesi non c’è la possibilità di farlo delle sedi distrettuali a lui vicine, ma che l’unica possibilità è recarsi all’ospedale di Castel del Piano. Quella persona dovrà trovare qualcuno che la accompagna, fare un viaggio che a una certa età può risultare molto faticoso e spendere qualche decina di euro di carburante. Oppure potrà chiedere al proprio medico di famiglia una ricetta per il trasporto sociale, con costi a carico della collettività.

«Questo tipo di situazioni – aggiunge Giovannelli sono tutt’altro che eccezioni. Per questo chiediamo sia all’azienda Usl Toscana Sudest che alla Società della salute di riorganizzare la medicina territoriale secondo il principio di prossimità, puntando sulle nuove case di comunità (hub e spike) per avvicinare al domicilio dei pazienti un vasto ventaglio di visite specialistiche ed esami strumentali che devono essere garantiti entro ambiti operativi che facciano riferimento alle “vecchie” zone distretto. Da questo punto di vista riteniamo che Coeso-Società della salute, in collaborazione con la Usl, possa fare molto per semplificare la vita a tante persone, soprattutto in età avanzata e fragili, che vivono in aree montane o periferiche, disagiate dal punto di vista dei collegamenti viari.

Le dichiarazioni recenti delle sindache di Castel del Piano, Cinzia Pieraccini, e di Massa Marittima, Irene Marconi, che svolgono il ruolo di vicepresidenti di Coeso-Società della salute, sono in questa prospettiva incoraggianti. A loro e all’Usl Toscana Sudest chiediamo inoltre di investire con più determinazione nei servizi di telemedicina e teleconsulto, in modo da evitare spostamenti almeno per effettuare esami diagnostici e visite meno complessi, che possono essere garantiti anche a distanza perché non perdono di efficacia. Noi come sindacato dei pensionati della Cgil, ad ogni modo, su questo tema svilupperemo entro il prossimo autunno un’iniziativa pubblica. Con l’obiettivo di aprire un dibattito su modi e tempi di organizzazione de servizi sanitari di prossimità».

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