Home GrossetoSalute Grosseto Ospedale Misericordia: un centro di eccellenza europea per il trapianto della cornea con tecniche innovative

Ospedale Misericordia: un centro di eccellenza europea per il trapianto della cornea con tecniche innovative

di Redazione
0 commenti 69 views
Una tecnica chirurgica innovativa per il  trapianto delle cornee con “cheratoplastica lamellare profonda anteriore  descemetica” (detta “pDALK”), che, dal 2000, ha fatto dell’ospedale di Grosseto un centro di eccellenza riconosciuto a livello europeo. Ideata da un ricercatore  arabo e sviluppata a Grosseto dall’equipe del professor Vincenzo Sarnicola, la  cosiddetta “big bubble” è stata integrata, grazie all’uso di nuovi materiali,  con la “visco bubble”, pensata e messa a punto a Grosseto nel 2006 e i cui  risultati scientifici sono stati pubblicati nel 2010. A distanza di 3 anni,  infatti, gli studiosi americani hanno analizzato la casistica trattata a  Grosseto e ne hanno riconosciuto la valenza scientifica, pubblicando sul numero  di aprile del mensile “Cornea” (la rivista di “Cornea Society” la più importante  associazione mondiale in questo campo) i risultati dello studio effettuato e  decretandone così il riconoscimento ufficiale, da parte della comunità  scientifica internazionale.
In sostanza, la tecnica definita “big bubble” utilizza un’iniezione di aria  nella cornea per separare la lamina superficiale (lo stroma) dallo strato più  profondo (la descemet), che viene così salvato e permette di sostituire solo la  parte malata della cornea. In circa 1/3 dei casi, tuttavia, l’iniezione di aria  non ha successo (non si forma la big-bubble) e il chirurgo, fino  all’introduzione della “visco bubble”, doveva ricorrere alla separazione manuale  dei tessuti o al trapianto con la tecnica perforante tradizionale. Quest’ultima  presenta più rischi, una percentuale più alta di rigetto e una più breve  sopravvivenza del tessuto trapiantato. Con questo nuovo sistema, invece, viene  iniettata una specifica sostanza viscosa più densa dell’aria, che consente  comunque al chirurgo, anche se fallisce la formazione della big-bubble, di  portare a termine l’intervento “dDalk” nella quasi totalità dei casi (92  %).
Nell’articolo pubblicato su “Cornea”, l’equipe dell’Università del Texas,  diretta dal professor Vinod Mootha, ha preso in esame 288 pazienti tra 16 e 64  anni, sottoposti ad intervento con tecnica “DALK” al Misericordia di Grosseto  dal 2000 al 2009, ha effettuato studi in vitro, dimostrando la validità di  quanto proposto clinicamente dall’equipe grossetana. Nel 67% dei casi  analizzati, l’intervento è stato portato a termine con l’iniezione di aria;  mentre nel restante 33% è stata utilizzata la “visco bubble”. I pazienti  operati a Grosseto erano per lo più affetti da cheratocono e cheratite erpetica,  due patologie dell’occhio piuttosto diffuse che, spesso, hanno come conseguenza  forti menomazioni della vista: la prima colpisce soprattutto i giovani tra 15 e  30 anni (in Italia si registrano circa 4000 casi all’anno che hanno bisogno di  trapianto); nel secondo caso, l’herpes colpisce 150 persone ogni 100.000  abitanti al giorno (con diversi gradi di gravità), dei quali almeno 1000 casi  all’anno richiedono il trapianto di cornea.

Lascia un commento

* Utilizzando questo form si acconsente al trattamento dati personali secondo norma vigente. Puoi consultare la nostra Privacy Policy a questo indirizzo

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.

Ti potrebbero interessare

My Agile Privacy

Questo sito utilizza cookie tecnici e di profilazione. 

Puoi accettare, rifiutare o personalizzare i cookie premendo i pulsanti desiderati. 

Chiudendo questa informativa continuerai senza accettare. 

Attenzione: alcune funzionalità di questa pagina potrebbero essere bloccate a seguito delle tue scelte privacy: