“I ticket aggiuntivi per fasce Isee? Un flop, fino a gennaio a pagarli è stato solo il 35% dei grossetani, una percentuale sulle spalle di cui grava il 65% dei pazienti esenti. Senza contare che il balzello ha portato, fra ticket e digitalizzazione, rincari anche di 20 euro a prestazione, favorendo in Toscana lo sbarco della sanità low cost. E adesso chi può ricorre alle cure private con Groupon”.
È la denuncia del consigliere regionale del gruppo “Più Toscana” e membro della IV commissione “Sanità”, Gian Luca Lazzeri, che stila un bilancio sul pagamento dei ticket sanitari dei pazienti dell’Asl 9 fino a gennaio 2013.
“Il dato dei pagamenti di Grosseto – spiega Lazzeri – è in linea con quello toscano dove a sborsare per i ticket aggiuntivi è stato quasi il 37% della popolazione. Una fetta esigua in entrambi i casi che si è vista aumentare i costi di esami classici come un check up medico composto da analisi del sangue e delle urine o di una densitometria ossea per la diagnosi dell’osteoporosi, anche di venti euro”.
“I rincari finora – continua l’esponente di Più Toscana – hanno riguardato più di 56mila visite e quasi 174mila altre prestazioni per un totale di quasi 230mila prestazioni che i grossetani, facendo una stima a ribasso, hanno pagato quasi 10 euro in più”.
L’aumento, per il consigliere, avrebbe spalancato le porte all’ondata di offerte promozionali sulla sanità promosse da istituti privati, comparse online nella nostra regione dopo l’arrivo dei ticket per le fasce di reddito superiori a 36mila euro.
“Ma quello che è difficile da mandare giù – commenta Lazzeri – è il fatto che per l’Asl grossetana negli ultimi due anni le richieste di risarcimento danni siano state 60 per un importo di circa 4 milioni di euro. Una cifra che secondo i dati del Laboratorio di Management e Sanità fanno vincere all’azienda sanitaria il titolo di peggior valore relativamente all’indice di richieste risarcimento”.
“È evidente – conclude il conigliere regionale – che i costi del nostro sistema sanitario sono spropositati rispetto a quelli reali sterilizzati dalle spese di una macchina burocratica a rischio elefantiasi. Tutto questo mentre si chiede a una fetta esigua di grossetani, che equivale a meno della metà della popolazione, di pagare di più per cure e prestazioni che dovrebbero essere garantite e al riparo da balzelli di qualsiasi tipo”.