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Un cinghiale abbattuto a Polverosa è risultato positivo alla trichinella

di Roberto Lottini
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Un campione di carne di cinghiale, abbattuto durante una battuta di caccia a Polverosa, nel comune di Orbetello, è risultato positivo alla trichinella, un parassita nocivo per l’uomo, recentemente balzato agli onori delle cronache per il caso di infezione umana avvenuto in Garfagnana, a seguito del consumo di insaccati di cinghiale cacciato.

Il riscontro è avvenuto non per la segnalazione di un caso su un paziente, ma nel corso dei controlli di routine che il Settore Sicurezza alimentare della Asl 9 effettua sui centri di lavorazione della selvaggina cacciata.

“Al momento si tratta solo di un episodio isolato, tuttavia da non sottovalutare – spiegano i sanitari della Asl 9in quanto, associato ai recenti casi in Garfagnana, dimostra la presenza e la circolazione del parassita nella fauna in Toscana, con possibile rischio per l’uomo”.

La trichinella, infatti, passa dall’animale all’uomo con l’ingestione di carne fresca di alcune specie (in particolare, cinghiale, suino, cavallo) e il rischio sussiste solo se la carne non è sottoposta a controllo sanitario. Al momento, comunque, il principale rischio è rappresentato dal consumo di prodotti a base di carne fresca di cinghiale cacciato, ad esempio gli insaccati, per i quali è opportuno fare particolare attenzione.

Per questa ragione, la Asl 9 e la Provincia di Grosseto hanno disposto che, per la stagione venatoria in corso, tutti i cinghiali cacciati nella zona in cui è stato abbattuto il capo risultato positivo, siano tutti sottoposti a campionamento per la ricerca della trichinella.

Il rischio sanitario non sussiste, invece, per il consumo di carne suina, equina e di selvaggina regolarmente macellata ed immessa in commercio, sulla quale il controllo per la ricerca della trichinella è sistematico. A questo proposito, nei prossimi mesi la Asl 9 procederà all’analisi per la ricerca di questo parassita anche su tutti i suini macellati a domicilio.

Inoltre, è in fase di elaborazione un piano integrato tra Asl 9, Provincia di Grosseto e Istituto zooprofilattico sperimentale di Lazio e Toscana, per la verifica su altri animali selvatici collegati al ciclo del parassita, in modo da stimare con precisione il fenomeno su tutto il territorio provinciale.

Precauzioni per evitare il rischio di entrare in contatto con il parassita della trichinella in carni non sottoposte a controllo sanitario

Per avere certezza della completa distruzione delle larve di trichinella, eventualmente presenti nella carne, è importante consumarla cotta. La cottura è, infatti, l’unico trattamento efficace e risolutivo in quanto la temperatura di 70°C per 3 minuti elimina con sicurezza il pericolo.

Occorre fare attenzione anche alla carne congelata, poiché non è certo che il freddo elimini il parassita nelle carni, neppure con la prolungata conservazione a temperatura di congelazione.

Infine, è sconsigliabile mangiare prodotti a base di carne cruda, come ad esempio gli insaccati, perché è accertato che le procedure di macinatura e stagionatura non eliminano le larve.

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