La Asl di Grosseto, come previsto dalla Regione Toscana, da ormai 10 anni, sta portando avanti il programma di “screening oncologico”, per la prevenzione dei tumori alla mammella, al collo dell’utero e, più di recente, al colon-retto (avviato nel 2008). Tre patologie nelle quali la diagnosi in uno stadio molto precoce, consente un’alta percentuale di guarigione rispetto allo stesso tipo di tumore diagnosticato in uno stadio più avanzato.
L’esame di primo livello, gratuito, semplice e non invasivo, infatti, permette di individuare eventuali patologie, in presenza delle quali il paziente viene richiamato per un approfondimento diagnostico, eventualmente preso in carico dagli specialisti della Asl che lo seguono durante tutto il percorso successivo. E anche in questo caso, gratuitamente.
I tre esami previsti dal programma di screening, rivolti ai cittadini nelle fasce di età “a rischio” secondo i protocolli sanitari (popolazione target), sono:
- La mammografia (vengono invitate, ogni due anni, le donne tra 50 e 69 anni);
- Il pap test (vengono invitate, ogni tre anni, le donne tra 25 e 64 anni);
- La ricerca del sangue occulto nelle feci (vengono invitati, ogni due anni, uomini e donne tra i 50 ed i 70 anni).
Inoltre, per migliorare l’offerta e facilitare l’accesso agli screening sul territorio, in ogni comune è presente almeno un ambulatorio per il pap test, una struttura distrettuale che raccoglie il kit per il colon-retto e, dove non ci sono ambulatori in cui eseguire le mammografie, viene allestito un camper – su cui, da dicembre 2010 è stato installato un mammografo digitale di ultima generazione – che raggiunge i punti periferici del territorio provinciale. Questo strumento, ancor più che in passato, consente una qualità di immagini assolutamente equiparabile a quella degli esami effettuati in ospedale. Inoltre, a differenza della strumentazione precedente, consente la verifica immediata delle immagini, in modo da ripetere subito la radiografia se la qualità non è idonea alla lettura.
I dati del Coordinamento screening per il 2011
Il 2011 ha fatto registrare un aumento significativo dell’adesione allo screening del colorettale, che, tuttavia, registra ancora una percentuale più bassa (45 %) rispetto ai tumori della mammella e del collo dell’utero (rispettivamente il 64 % e il 52 %).
In questi due casi, inoltre, bisogna considerare che molte delle donne che vengono invitate non aderiscono perché hanno già fatto spontaneamente il pap test o la mammografia. L’obiettivo della Asl è comunque di ricondurre la percentuale più alta possibile di popolazione target all’interno del programma di screening organizzato. Gli esami, infatti, sono gratuiti, hanno un accesso differenziato, anche quelli per eventuali approfondimenti diagnostici (ecografia, colposcopia, risonanza magnetica, ecc.), e gli appuntamenti vengono fissati direttamente dal Coordinamento screening.
In particolare, per lo screening del collo dell’utero (popolazione target circa 65 mila donne, calcolate nei 3 anni), su circa 22 mila donne invitate, hanno aderito il 52 %; per lo screening della mammella (popolazione target circa 32 mila donne, calcolate nei 2 anni), su circa 16 mila donne invitate, hanno aderito il 64 per cento; infine, lo screening colon-rettale (popolazione target circa 65 mila persone, calcolate ogni due anni), su circa 32 mila inviti, ha aderito il 45 per cento della popolazione target
Il gruppo di lavoro del Coordinamento screening
Sono circa 20 le persone che lavorano per il programma di screening. Non solo medici e sanitari, ma anche il personale amministrativo che si occupa della gestione degli inviti, dei rapporti con gli utenti, che cura la sensibilizzazione dei cittadini, richiamando chi non si presenta al primo invito e curando personalmente gli inviti per gli esami di secondo livello, che cura tutta le gestione amministrativa. A loro si aggiunge la rete dei medici di famiglia, fondamentale per l’informazione, la sensibilizzazione e il coinvolgimento dei cittadini.
Ecco, nel dettaglio, il personale che si occupa del programma di screening:
Paolo Piacentini, responsabile Unità operativa di Epidemiologia, all’interno della quale viene coordinato il programma di screening;
Roberta Rosati, responsabile organizzativo del Coordinamento screening;
Per lo screening mammografico
Responsabile clinico: Alessandra Buonavia (refertazione di tutte le mammografie della provincia ed approfondimenti con ecografia ed eventuale biopsia);
Per lo screening cervicale
Responsabile clinico di primo livello: Armando Rossi (refertazione pap test);
Responsabile clinico degli approfondimenti: Laura Rossi, Giorgio Ninci (colposcopia ed eventuale biopsia, conizzazioni);
Per lo screening colon-rettale
Responsabile clinico di primo livello: Antonio Rechichi, (processazione campioni di sangue occulto);
Responsabile clinico degli approfondimenti: Sergio Quaranta, (colonscopia ed eventuale biopsia, polipectomie);
Responsabile Polo endoscopico: Marco Matergi, (colonscopie ed eventuale biopsia, polipectomie).
Per informazioni, è possibile contattare il Centro coordinamento screening all’Ospedale della Misericordia, il lunedì, mercoledì e giovedì dalle 9 alle 12 e il martedì dalle 16 alle 19, al numero 0564.485847 per i pap test; al numero 0564.483458 per mammografia e sangue occulto, al numero 0564.485514 per tutti gli utenti che hanno avuto un test positivo e sono stati invitati tramite lettera raccomandata ad effettuare un approfondimento.