Grosseto. “Stupisce che il commissario comunale della Lega Arturo Bartoletti, persona equilibrata a cui mi lega sincera stima, non si sia fermato a magnificare la nomina del consigliere del Parco della Maremma senza scendere in una polemica sbagliata, antipatica e fine a se stessa. Questo mi costringe a una replica che non è assolutamente voluta. Evidentemente, Bartoletti non conosce il significato di parere referente di una commissione, ma soprattutto il suo suggeritore non gli ha mostrato l’atto protocollato del ritiro della mia candidata avvenuto il giorno precedente il voto, solo in questo caso definitivo, del consiglio regionale”.
Così il capogruppo di ‘Merito e Lealtà’ Andrea Ulmi sulla votazione per la sostituzione dell’assessore di Grosseto Chiara Vazzano nel consiglio direttivo del Parco della Maremma.
“Come capogruppo di ‘Merito e Lealtà’ – afferma Ulmi – ho avanzato la candidatura di Antonella Argiolas, mentre la Lega aveva protocollato quella di un altro soggetto per poi, avendo avuto contezza che avrei candidato la dottoressa Argiolas, sostituirlo con Emma Grisanti, vista la pochezza del curriculum del primo candidato. Il voto della commissione, che era un parere referente, avrebbe potuto essere sovvertito dal consiglio, ma a fronte di una spaccatura nel centrodestra, di cui il mio gruppo fa parte e che ho voluto evidenziare successivamente in aula, ho preferito ritirare la candidatura.
Come consigliere di opposizione eletto sul territorio avrei gradito poter esprimere il nominativo, così come avvenuto con Chiara Vazzano quando ero nella Lega, ma il Consiglio regionale non è luogo di questua. Per questa ragione è rimasta la spartizione tra i gruppi che hanno iniziato la legislatura. Avendo avuto contezza di questo, ho preferito ritirare la candidatura della dottoressa Argiolas, così come risulta dal protocollo. Mi sono astenuto sul nome di Emma Grisanti per rispetto della persona e non ho votato contro, come avrebbe meritato il diktat venuto dal segretario regionale della Lega. Evidentemente, in questi giorni di uscite ‘pesanti’ dal partito tutto fa brodo”.