Grosseto. “La tanto decantata sanità pubblica toscana mostra oggi tutte le sue carenze, soprattutto la medicina territoriale, servizio essenziale per la prevenzione e il diritto alla salute e purtroppo invece assolutamente trascurata negli ultimi anni; esempio lampante della crisi della sanità toscana e della trascuratezza della medicina territoriale, la sempre maggiore scarsità di medici di base, causa la mancata sostituzione una volta che gli stessi hanno raggiunto l’età della pensione; viene anche da chiedersi se si tratta solo di difficoltà nel reperire le figure professionali o dietro ci sia anche un ottica di risparmio con conseguente taglio risorse”.
A dichiararlo, in un comunicato, è il circolo di Grosseto di Rifondazione Comunista.
“I primi a farne le spese sono i pazienti dei piccoli centri, come ad esempio Rispescia, frazione del comune di Grosseto che ha visto chiudere il proprio ambulatorio medico a partire dal primo agosto causa pensionamento del medico di base – continua la nota -. Nessuna garanzia da parte della ASsl a riguardo di una possibile riapertura dell’ambulatorio, per quanto concerne poi le nomine di nuovi medici di base sembra non avverranno prima della fine dell’anno a Grosseto e successivamente ad Alberese. I trecento pazienti di Rispescia sono perlopiù persone anziane sprovviste della patente di guida,in seria difficoltà a prendere pullman di linea, tra parentesi con corse molto limitate”.
“Ci poniamo questa domanda: è possibile e soprattutto accettabile lasciare trecento pazienti nell’incertezza di rivedere aperto un proprio ambulatorio medico con tutte le difficoltà che questo comporta – termina la nota –? L’ articolo 32 della Costituzione repubblicana garantisce la tutela della salute come diritto fondamentale del cittadino, soprattutto per chi ha maggiori difficoltà economiche e sociali; per molti cittadini tutto questo pare un miraggio”.
1 commento
Parlare della Costituzione con simili personaggi è un’utopia…una vergogna tutta italiana