Home Grosseto Caso asterisco, Potere al Popolo!: “Storia indecente, gestione che se ne frega della cultura”

Caso asterisco, Potere al Popolo!: “Storia indecente, gestione che se ne frega della cultura”

di Redazione
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“Da un paio di settimane a Grosseto è in corso un dibattito sulla questione culturale, dibattito scaturito in seguito alla decisione del CdA della Fondazione Grosseto Cultura di non rinnovare la gestione dei principali musei del centro all’associazione Clan e alle cooperative Le Orme e Silva“.

A dichiararlo, in un comunicato, è Potere al Popolo! di Grosseto.

“Partiamo dalle radici della questione: a Grosseto non si è mai investito seriamente, nell’arco degli ultimi 30 anni, per rendere libero, fruibile e popolare il patrimonio culturale cittadino – continua la nota -. Il caso ‘asterisco’ è emblematico. Il mancato rinnovo della concessione al Clan per la gestione del Polo Le Clarisse arriva dopo pochi giorni da un fatto grave: una bozza di newsletter del Polo viene inviata al CdA della Fondazione Grosseto Cultura, in cui la dicitura ‘Bambine e bambini’ viene abbreviata in ‘bambin*’, con il ‘temibile’ asterisco a evitare la caratterizzazione di genere. Nessuno risponde alla mail contenente la bozza, ma dopo poco l’associazione Crisalide, gruppo di ‘donne non allineate’ (sic) dà alle stampe un comunicato dove si grida all’ideologia gender e si accusa il collettivo Clan di fare propaganda. Una bozza, mai resa pubblica, viene dunque esposta e agitata come un’arma. Ma fatto ancor più grave, successivamente il CdA della Fondazione invia al Clan una vera e propria lettera di abiura, dove s’invitava l’associazione a pubblicare una nota delirante scritta dalla stessa Fondazione, per prendere le distanze da quell’asterisco della discordia“.

“Sappiamo bene che l’asterisco è un semplice pretesto per silurare un’associazione che negli ultimi due anni ha gestito egregiamente Le Clarisse – sottolinea il comunicato -. Pretesto che è stato poi integrato da motivazioni di carattere economico. Si lasciano così a casa lavoratrici e lavoratori della cultura per volere di un CdA nominato dai soci di maggioranza di una Fondazione che dovrebbe garantire una gestione oculata dei plessi museali del centro città. A pochi giorni dal mancato rinnovo delle concessioni per Clan, Le Orme e Silva arriva l’annuncio che la gestione dei musei verrà concessa a Rama, società che prima della ‘ristrutturazione’ si occupava di trasporto pubblico locale. Una concessione assurda per via diretta, senza neanche l’indizione di un bando di concorso”.

“Una storia indecente e sintomo di una gestione della cosa pubblica scellerata, che se ne frega di garantire ai cittadini una proposta culturale adeguata e soprattutto se ne frega di regolarizzare e dare valore al lavoro culturale. Sostenendo le mobilitazioni e le iniziative di solidarietà alle lavoratrici e dei lavoratori e di Clan, Le Orme e Silva sosteniamo con forza la reinternalizzazione dei lavoratori e delle lavoratrici della cultura e la ripubblicizzazione e il rilancio in senso pubblico e partecipato dei servizi museali e culturali di Grosseto – termina la nota, mettendo fine al sistema delle esternalizzazioni e degli appalti e dei salari da fame a cui è costretto il personale!”.

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