“‘Mal comune è mezzo gaudio’, per indicare che l’uomo prova maggiore sollievo ad affrontare situazioni problematiche in compagnia di altre persone, dividendo così il peso della difficoltà. Questo detto è molto comune ed utilizzato in svariate situazioni quotidiane e tra origine dal latino ‘commune naufragium, omnibus solatium’, tradotto in ‘Un naufragio collettivo è un sollievo per tutti’. Così oggi ci si potrebbe consolare se in quel di Roccastrada da mesi vi è un problema nel trovare medici perché, come ci raccontano dalla Asl, mancano e le responsabilità, sposando in pieno le tesi del Pd regionale, vanno ricercate nel numero chiuso imposto alle università per l’accesso alle discipline mediche”.
A dichiararlo, in un comunicato, è la segreteria del Pci delle Colline Metallifere.
“Questo è vero, ma solo in parte anche perché chi ha governato nell’ultimo decennio avrà certamente notato come quel partito che accusa il Governo nazionale è proprio quello che lo ha maggiormente presieduto e, come direbbe il buon Bersani, non sono stati certo lì ‘a pettinar le bambole’, ma a tagliare servizi come quelli sanitari – prosegue la nota -. Ma tornando a noi, i medici ormai si ritrovano carichi di lavoro non sostenibili visti i tanti mutuati e sempre più procedure burocratiche o protocolli pensati dalle menti di una direzione aziendale che non sente la crisi di carenza di personale, anzi forse lì ci sono figure che potrebbero tornare al fronte di un paese reale in cui i cittadini non trovano più risposte per avere garantito il diritto alla salute. Le timide apparizioni di Limatola non rassicurano le centinaia di cittadini che rischiano di restare senza medico, soprattutto quelli delle fasce più deboli, ed è necessario che un intervento del sindaco e presidente della Provincia si faccia più forte obbligando l’Aslona ad integrare un numero di medici idoneo per coprire il comune e le frazioni di Roccastrada“.
“1800 mutuati a medico a Roccastrada, come in qualsiasi altro comune della provincia, significa non poter rispondere ai bisogni di salute dei cittadini e non poter seguire i più bisognosi – sottolinea il Pci -. Gli assistiti hanno bisogno di medici disponibili, essere seguiti nelle loro problematiche e poter contare su medici presenti e non oberati spesso da mille procedure per potersi dedicare alla professione per la quale sono stati chiamati in causa. C’è necessità anche di rivedere riconoscimenti economici e tipologia di contratto perché un medico che svolge la professione nei nostri territori, vasti, mal serviti dalla viabilità e con una densità di popolazione tra le più basse, ha maggiori oneri da sostenere e non può essere retribuito come un collega che opera in città, magari, come avvenuto per i precedenti medici, a tempo determinato, aggiungendo all’incertezza economica anche quella di stabilità del proprio impiego”.
“Come Pci delle Colline Metallifere da tempo segnaliamo disagi e difficoltà in tutta la provincia di Grosseto e in particolare su alcuni comuni – termina la nota -. Questi problemi dovrebbero essere all’attenzione di chi governa e trovare soluzioni, a meno che non si preferisca far morire quello che è rimasto nei territori periferici”.