“Va bene che le vecchie disposizioni di legge hanno regalato, perché si è trattato proprio di un regalo, importanti immobili alle Aziende sanitarie e quella di Grosseto ha fatto il pieno espropriando numerosi immobili, sottraendoli dal bene comune e oggi c’è il rischio di deterioramento a causa dell’assenza di manutenzioni e di attività che li renda vivi“.
A dichiararlo, in un comunicato, è Daniele Gasperi, della segreteria del Pci di Massa Marittima.
“La loro funzione è solo quella di far chiudere i bilanci dell’Aziendona sanitaria, che da anni li ha messi in vendita senza mai arrivare a conclusione e ancora più tragico è il fatto che nulla si muova intorno alla vicenda in merito, neppure un utilizzo per fini sociali di cui ci sarebbe bisogno – continua la nota -. Sul Monteregio sarebbe interessante sapere, e lo chiederemo, dov’è finita l’ubriacatura del potenziale acquirente che lo avrebbe rivalorizzato, con l’ipotesi della nascita di un ristorante stellato annunciato con tanto di conferenza stampa e presentazione in pompa magna. Poi il silenzio, che ai meno giovani ricorda molto la vicenda di anni fa con il manager della Roma Sensi che sembrava dovesse rivoluzionare la zona dei poderi di Perolla, facendola diventare addirittura un borgo. Poi Sensi è sparito e sono rimaste le parole che servono ad abbindolare i cittadini, ma nei fatti nulla”.
“Se il progetto va avanti chiederemo a che punto siamo arrivati, quali sono i tempi e se invece siamo arrivati al punto di sola annunciazione e quello che resta è solo un pugno di mosche, chiederemo che sull’immobile siano effettuati sopralluoghi e messo in sicurezza perché le condizioni in cui si trovava e si trova non fanno presagire nulla di buono ed il rischio di danneggiamenti non solo interni all’immobile, ma anche la pericolosità di franamenti verso l’esterno, impongono un monitoraggio quasi continuo della struttura, cosa per la quale l’azienda dovrebbe impegnarsi a fare comunicando gli eventuali interventi eseguiti – sottolinea Gasperi -. Ribadiamo, come abbiamo già fatto nel 2019, che l’immobile sia concesso tramite procedura pubblica a titolo completamente gratuito ad un soggetto con capacità economiche e imprenditoriali certe, che avanzi una proposta di recupero nel rispetto dei vincoli che vi sono e che, a lavori eseguiti e con la messa in produzione del Monteregio, vi sia l’impegno del pagamento di una concessione pluriennale, sino alla copertura del prezzo di vendita“.
“Sarebbe interessante, ma non sappiamo se ci sono più margini d’intervento, che il Monteregio sia inserito in un progetto di ristrutturazione e rilancio da parte di Azienda e Comune, finanziato con i fondi del Pnrr, che potrebbe o avrebbe potuto fare da ponte al recupero e ad una concessione a terzi – prosegue il comunicato –. L’ex Inam è lì, l’azienda la vuole vendere per fare cassa, ma il tutto dovrà passare attraverso l’approvazione del Consiglio comunale di una variante che ne cambi, come per gli altri immobili, destinazione d’uso. Ma anche in questo caso un patrimonio, che poteva essere sfruttato diversamente nel periodo covid, fa fare cassa alla Asl e al nostro Comune che cosa gli rimane? Sarebbe opportuno valutare compensazioni perché questi immobili vanno a finire sul bilancio della Asl a beneficio di tutti, senza che qualcosa resti sulla città e non ci pare cosa giusta e sensata“.
“Resta poi l’ex dispensario di Valle Aspra, che potrebbe essere utilizzato a fini sociali per il ‘DopodiNoi’ o creare un centro diurno per disabili o anziani – termina la nota –. Proposte ci sono, ne facciamo per vedere di uscire da questa pericolosa apatia, distacco, abbandono che non solo noi, ma tutta la cittadinanza vede, e non è cosa piacevole da vedere.“