“Ormai il percorso sembra tracciato e definitivo ed ancora una volta arrivano tagli che andranno ad incidere e pesare sulle popolazioni dei comuni dell’entroterra e sui soggetti più fragili”.
A dichiararlo, in un comunicato, sono Fiorenzo Borelli, consigliere comunale della lista civica Massa Comune, Daniele Brogi, consigliere comunale della Lega di Massa Marittima, e Daniele Gasperi, del Pci delle Colline Metallifere.
“Non contano nulla le petizioni, gli appelli, le richieste di confronto. Il dado è tratto e si va avanti per quella strada senza possibilità di appello – continua la nota -. E così il trasporto urbano da lunedì non ci sarà più a Massa Marittima, così ha deciso il nuovo gestore del servizio, che naturalmente deve far quadrare i conti e meglio ancora se quei conti portano più profitti al suo portafoglio, poco importa se a rimetterci saranno i cittadini, soprattutto le fasce più deboli e non dotate di possibilità di mobilità. Sono anni che questa cosa era annunciata e soltanto nell’ultimo periodo si è andati verso una concretizzazione, ma, come così come sono passati gli anni, tutti a guardare, soprattutto l’amministrazione, che evidentemente ha fatto ben poco per uscire dall’ennesima riduzione di servizi”.
“Il trasporto locale non si può più fare, l’azienda non ci rientra e il Comune non investe, per cui si chiude e si andrà a sopperire con il trasporto extraurbano, così come annunciato dal sindaco informalmente ad alcuni componenti delle opposizioni. Ed all’osservazione ‘Ma l’extraurbano non ha le stesse fermate che fa l’urbano e non copre molte zone’, l’amministrazione ha risposto con un: ‘Pazienza non possiamo farci nulla’ – prosegue il comunicato -. L’altro aspetto, non di poco conto, è che il coinvolgimento del Consiglio comunale non è avvenuto su una questione di così importante rilevanza ed impatto sociale. Mai data una comunicazione, mai avuto uno scambio o un’opportunità di confronto per lanciare proposte che c’erano, sono state fatte ed esposte anche nella petizione. Insomma, si va avanti con il solito metodo decisionista e arrogante. Proposte ce ne sarebbero, state come una rimodulazione delle corse, rendendole compatibili con le varie attività del capoluogo, un servizio per le frazioni andando a sopprimere magari qualche corsa extraurbana specifica, un coinvolgimento delle associazioni per andare a coprire quelle situazioni di maggiore difficoltà per gli spostamenti”.
“Contraddittorio è l’atteggiamento della maggioranza locale e regionale, che da una parte annuncia misure per la tutela dei territori montani e dell’entroterra, mentre dall’altra si procede a colpi di machete a tagliare su poste, scuole, sanità, welfare e ora anche trasporti, a dimostrazione di quanta differenza ci sia tra il dire e il fare e di quanta demagogia si rincorra con la sola finalità di mantenere il consenso – termina la nota –. Ora tutto è fatto e come sempre si procederà a sdrammatizzare, sminuire l’operazione dei tagli e si chiederà di attendere, far passare la stagione per capire che succede, per poi non fare nulla perché c’è da pagare e forse il costo non ricopre il consenso che ne potrebbe derivare“.