“Dalle rimostranze del sindaco si evince che potevamo vincere il titolo di capitale italiana della cultura solo se l’amministrazione era del Pd, oppure se il Governo era di centrodestra“.
A dichiararlo è Stefano Rosini, consigliere comunale del Partito democratico di Grosseto.
“Quindi, perché fare progetti o sponsorizzarsi quando per il sindaco era già tutto scritto? Ecco, questi sono ragionamenti che si possono fare al bar o durante una scampagnata, ma non si possono certo sentire da un primo cittadino – continua Rosini -. Tutto il Consiglio comunale ha sostenuto Grosseto capitale della cultura 2024. Ha presentato un buon progetto, ma sicuramente la città che ha vinto ne avrà presentato uno migliore o forse aveva già messo in campo qualcosa di più di quello che non siamo riusciti a fare noi”.
“Trovo nelle parole del sindaco un attacco gratuito alla commissione valutatrice. Dire che Pesaro è stata scelta solo per una connotazione politica significa non riconoscere gli sforzi di Pesaro e sminuire comunque anche lo sforzo di Grosseto, che in questi due anni, ricordiamocelo, ci ha investito diversi soldi. Quelle parole sembrano voler dire ‘Abbiamo partecipato, ma tanto, visto che il Ministro ha degli amici in concorso, era molto probabile perdere’ – sottolinea Rosini -. Non si può ridurre ad una sorta di scontro anche questo riconoscimento, che mi spiace sia andato ad una città diversa da quella di Grosseto, ma credo anche che avrà avuto il suo perché. Personalmente mi dissocio da queste dichiarazioni perché non si può pensare che se avesse vinto Grosseto sarebbe stato per il progetto, mentre siccome è toccato a Pesaro allora si è premiato solo per motivi politici. Eccola la cultura di Grosseto“.
“Ricordo che la commissione valutatrice, presieduta da Silvia Calandrelli, direttrice di Rai Cultura ed educational, era composta da Salvatore Adduce, presidente della Fondazione Matera-Basilicata 2019, Maria Luisa Catoni, ordinaria di Archeologia nella scuola Imt Alti Studi di Lucca, Beniamino de’ Liguori Carino, segretario generale della Fondazione Adriano Olivetti, Stefania Mancini, consigliere delegato della Fondazione Charlemagne e vicepresidente vicario di Assifero, Luigi Mascheroni, giornalista e docente all’Università Cttolica di Milano, Giuseppe Piperata, ordinario di diritto amministrativo allo Iuav di Venezia – termina Rosini -. Forse anche loro, tutti amici di Franceschini e del sindaco di Pesaro“.
1 commento
Come siamo ridotti! Un territorio straordinariamente complesso che si estende dalle isole del Mar Tirreno alle vette dell’Amiata ridotto a diatriba tra rivalita` partitiche. Quanto cammino culturale ma sopratutto civico e sociale dovremmo ancora percorrere in questa nostra Maremma!