“C’è un sindaco o aspirante tale che in piazza, alla vista dei propri capetti, tira fuori il meglio o il peggio a seconda dei punti di vista del suo repertorio di becera arroganza, toni che sembrano non avere niente a che fare minimamente con la politica e la capacità amministrativa e assolutamente poco o per niente consoni per chi si candida ad essere il rappresentante di tutti i cittadini, come invece dovrebbe fare un sindaco indipendentemente dalla propria appartenenza politica e non solo di una parte”.
A dichiararlo, in un comunicato, sono i candidati di Rifondazione Comunista nella lista Grosseto Città Aperta Maria Rosa Siciliano, Valerio Bennati, Angelo Filippone.
“Quelli usati, o meglio abusati, dal sindaco uscente, particolare questo che l’urlatore Vivarelli Colonna sembra proprio ignorare e che sembra invece confonda la politica con il tifo da stadio, misto a deliri di onnipotenza e convinzioni di custodia della verità assoluta tanto da pensare di poter individuare con certezza bene contro male, verità contro menzogna – continua la nota -. Urla e sbraita forse pensando di fare paura, di incutere timore; che sia invece tutto dovuto al fatto che non si senta poi così tanto sicuro di un risultato che dava per scontato? Spesso chi si dimostra urlante e aggressivo nasconde paure e insicurezze. Anche e soprattutto in questo caso la regola non sembra fare eccezione“.
“Pensiamo che Grosseto abbia bisogno di altro, di un salto di qualità, ad iniziare proprio dai modi e dai toni usati da chi ambisce ad amministrare per i prossimi cinque anni e, lo ribadiamo, tutti i cittadini, la politica dovrebbe essere innanzitutto rispetto e non denigrazione dell’avversario politico, in questo caso invece sembra proprio si voglia colpire tutta quella parte di cittadini che il candidato Vivarelli Colonna non sente allineati al proprio pensiero, tanto da etichettarli come rappresentanti del male e della menzogna; o con me o contro di me, si legge tra le righe del suo triste show di piazza – termina il comunicato -. Rifiutiamo e prendiamo le distanze e invitiamo a fare altrettanto da queste modalità rozze e tragiche di fare politica”.