“Sono in arrivo dalla Regione 60.000 euro per le ‘Comunità del cibo e della biodiversità di interesse agricolo e alimentare’, una delle esperienze più interessanti degli ultimi anni, volte a connettere la campagna, la ristorazione ed il turismo con l’economia locale e l’agrobiodiversità“.
A dichiararlo è Carlo De Martis, capogruppo della lista Mascagni sindaco nel consiglio comunale di Grosseto.
“Fino al 1° luglio è aperto il bando regionale destinato a sostenere queste realtà, alcune delle quali già presenti anche nel nostro territorio, a cominciare dalla comunità ‘Cibo Maremma’ e dalla comunità del Monte Amiata – spiega De Martis -. Esperienze che meritano grande attenzione in quanto capaci di fornire un contributo allo sviluppo locale rilanciando il sistema agroalimentare secondo i principi di prossimità, accessibilità, solidarietà e salubrità, al contempo preservando il territorio, il suo paesaggio e la sua memoria. Nate spontaneamente in Toscana, dal 2015 sono disciplinate da una legge nazionale, la n. 194/15, che promuove accordi tra agricoltori locali, agricoltori e allevatori custodi, gruppi di acquisto solidale, istituti scolastici e universitari, centri di ricerca, associazioni per la tutela della qualità della biodiversità di interesse agricolo e alimentare, mense scolastiche, ospedali, esercizi di ristorazione, esercizi commerciali, piccole e medie imprese artigiane di trasformazione agraria e alimentare, ed enti pubblici”.
“Realizzare forme di filiera corta e pratiche di agricoltura a basso impatto ambientale, promuovere orti didattici, sociali, urbani e collettivi, e porre al centro lo studio sulle risorse genetiche di interesse alimentare ed agrario locali. Tutto questo inducendo quanti più coltivatori e allevatori possibile a diventarne ‘custodi’, al contempo coinvolgendo i ristoratori affinché a loro volta valorizzino questi tesori e contribuiscano alla loro diffusione – termina De Martis -. E’ una rete virtuosa, che oggi è già realtà, ma che merita una sempre maggiore attenzione da parte delle istituzioni e degli operatori dei settori interessati, perché anche da qui può e deve passare lo sviluppo del nostro territorio”.