“Ecco la risposta al problema dei dormitori e alla marginalità delle periferie: videosorveglianza e assenza di servizi di base, che nel complesso rappresentano una vera e propria regola dell’amministrazione Vivarelli Colonna“.
A dichiararlo, in un comunicato, è Potere al Popolo di Grosseto.
“Con assessori convinti della bontà della propria azione perché sono soldi ‘presi dal codice della strada’, ‘dalle multe’, ‘non dalle tasche dei cittadini’ – continua la nota -. Come no? Lasciano le periferie all’abbandono e le guardano in diretta con il canone pagato dai lavoratori e dalle lavoratrici, meri multati consumatori per questa amministrazione miope, per una classe politica troppo ligia a interessi padronali per essere anche soltanto minimamente rappresentativa della cittadinanza. Il sindaco che doveva essere di tutti, quello dell’identità maremmana, della dignità e della Grosseto ai grossetani, svende la città e le sue risorse a una società della digitalizzazione avanzata come Netspring, leader pubblico del settore fortemente sponsorizzato da Confindustria Toscana Sud anche nelle iniziative universitarie, formative e culturali. La città è di chi la osserva con occhiali dalla lente dorata, non di chi la vive, di chi la conosce, di chi la soffre. Riteniamo inutile un tale spreco di denaro e dannosa questa pervasività del controllo pubblico sulla miseria”.
“Servono opere sociali mirate a far riconoscere la dignità a chi se la vede calpestata ogni giorno. A Grosseto sono necessari sin da ora – spiega Potere al Popolo -:
- l’allestimento di 1000 nuovi alloggi popolari;
- l’istituzione di un equo canone sugli affitti che permetta a chi è precario di poter acquisire maggiore indipendenza;
- la predisposizione capillare di sportelli e spazi di ascolto e di autodeterminazione giovanile, laici, in grado di costituirsi come alternativa al sistema, sacrosanto ma ormai insufficiente, dei consultori;
- la ripubblicizzazione del servizio di trasporto su gomma provinciale, l’aumento e la drastica intensificazione delle linee di collegamento fra frazioni e comuni;
- il rifinanziamento e l’istituzione di almeno un presidio di operatori sociali pubblici per quartiere e frazione del Comune“.
“Sappiamo che con tutti i soldi che le giunte comunali hanno sprecato negli ultimi 20 anni possiamo fare tutto questo – termina il comunicato – e ridisegnare Grosseto e la Maremma a misura popolare“.