Home GrossetoPolitica Grosseto Vaccinazioni, il Pci: “Spadi ed altri amministratori anticipano il turno, cattivo esempio per i cittadini”

Vaccinazioni, il Pci: “Spadi ed altri amministratori anticipano il turno, cattivo esempio per i cittadini”

di Redazione
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La Toscana in Italia è penultima nelle vaccinazioni degli over 80“.

A dichiararlo, in un comunicato, è la segreteria del Pci della federazione di Grosseto.

“In Toscana 64.000 dosi sono state somministrate ad ‘altri’, tra cui amministratori in aspettativa, amministrativi di Asl e altri uffici, avvocati ed altre categorie, invece di andare a medici, infermieri, operatori socio – sanitari, in prima linea nella lotta contro il covid o a soggetti in condizioni di fragilità. Sono questi elementi di polemica – domanda il Pci? Oppure la polemica sta nel criticare chi ha avuto somministrato il vaccino, come la consigliera Spadi, che già l’8 gennaio scorso aveva provveduto a farsi il vaccino, così come è avvenuto per l’assessora Saccardi il 4 marzo insieme, come ci informano i media, a molti altri amministratori. Entrambe le figure sono in aspettativa e non svolgono come prima professione quella di medico, la Spadi, e di avvocato, la Saccardi. Sarebbe stato meglio fare come l’assessora regionale Spinelli, pediatra al Meyer, anche lei in aspettativa, che ha rinunciato al vaccino destinando la sua dose ad altri, secondo le priorità del piano nazionale e aspettando il suo turno per la vaccinazione“.

“Oppure seguire l’esempio del Presidente della Repubblica Mattarella che ha atteso il suo turno ed ha persino rispettato, allo Spallanzani di Roma, la coda a fianco di normali cittadini – sottolinea il Pci -. Questa è verità e per raccontare altro bastava che i fatti fossero andati in modo diverso. Contrabbandare queste affermazioni a ‘sterili polemiche’ significa volersi arrampicare sugli specchi per giustificare atteggiamenti inappropriati da parte di chi dovrebbe dare l’esempio e favorire situazioni più vulnerabili. Il vaccino è un diritto per tutti, anche per le figure istituzionali, e per tutti i 64.000 ‘altri’ sarebbe arrivato, stando alle regole e seguendo le priorità dettate dal piano nazionale senza interpretarle. Più che polemiche sterili a noi del Pci sembrano soprusi compiuti nei confronti di chi aveva la precedenza per condizioni oggettive. Sì, perché mentre assessori, consiglieri regionali e molti amministratori locali sono in aspettativa dalle proprie attività e non frequentano luoghi di lavoro a forte esposizioni, chi è anziano, disabile o ha patologie che lo rendono fragile, non può permettersi di prendere aspettative dalle proprie condizioni, l’unica cosa è la speranza di non essere contagiati da un virus che può aggravare ulteriormente le condizioni di salute, se non addirittura provocare la morte”.

“Un esempio molto pratico. Ci informano i media che 9 anziani sono stati contagiati nella Rsa di Scansano. Bene, se una piccolissima parte di quelle 64.000 dosi non fosse andata ad ‘altri’, ma somministrata agli operatori e agli anziani di quella Rsa non solo sarebbero state rispettate le regole ma, probabilmente, avremmo avuto meno casi tutelando quei soggetti più fragili ed esposti al contagio – termina il comunicato -. Le considerazioni fatte dal Pci si basano su criteri oggettivi dettati dalla campagna di vaccinazione avviata dalla fine di dicembre 2020, valida anche per la Toscana, sono gli atteggiamenti avuti da chi ha anticipato il proprio turno che danno spazio a critiche che non hanno nulla di polemico, ma rappresentano una verità scomoda per qualcuno, ma evidente a tutti”.

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