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Emergenza Coronavirus, Fare Grosseto: “Comune rimoduli tassazione per cittadini e imprese”

di Redazione
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Epidemia o non epidemia anche quest’anno sono giunte le feste natalizie. Tempi grami, per molti“.

A dichiararlo, in un comunicato, è Fare Grosseto.

“Il Comune di Grosseto ha provato ad allietare gli animi addobbando, secondo tradizione, sia piazza delle Catene, sia piazza della Vasca. Lungo il corso, ha proposto il testo di ‘O mite terra’. Canzone nostrana che rinfranca ed indulge alla leggerezza della poesia. Rinsalda la speranza nel futuro – continua la nota -.  In una primavera che fiorisce. Il salotto cittadino si è agghindato per accogliere il quotidiano passeggio.  Corroborato l’animo, sarebbe stato necessario incentivare la volontà di fare acquisti. La città illuminata va bene. Il luccichio dei negozi e delle vetrine da solo, però, non basta”.

“E’ necessario che la gente vi entri. Per farlo deve realizzare che la merce è alla portata della sua tasca. Il Comune, con la leva delle tasse, avrebbe potuto giocare un ruolo cruciale. Avrebbe potuto rimodulare la tassazione su cittadini ed imprese – spiega Fare Grosseto -. Per i primi, avrebbe potuto evitare di chiedere di integrare entro dicembre la tassa sui rifiuti già versata su sua indicazione. Per i secondi, mitigare la tassazione che li grava. Gli uni avrebbero avuto più moneta, sonante od elettronica che fosse. I secondi, avrebbero potuto riconsiderare i consueti ricarichi. In definitiva, un ampliamento dell’offerta di beni sul mercato e della platea dei compratori. Se ne sarebbe giovata l’intera catena commerciale. Compresa quella della periferia e delle frazioni che non godono né di rendite di posizioni né, pur pagando la loro quota di tasse, dello sfavillio delle luminarie“.

“Un Natale di ristrettezze, certo. Sostenuto, però, dalla consapevolezza di esser ancora parte di questa comunità. Permettersi, come altri, uno sfizio infinitesimale, immenso per chi se lo concede, rassicura. Sottrae dall’emarginazione, dall’esclusione. Dall’offesa insopportabile di non poter fare neppure un regalo a sé o ad altri. Senso di inadeguatezza totale – continua il comunicato -. La comunità, anche nella sua massima espressione istituzionale e laica, deve perseguire la solidarietà fra le classi, la coesione e l’inclusione sociale“.

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