“Quello dell’agricoltura è senz’altro uno dei settori più bistrattati e a pagarne le spese sono i piccoli produttori e allevatori“.
A dichiararlo è Valerio Bennati, segretario del circolo di Grosseto del Partito della Rifondazione Comunista.
“La protesta degli allevatori sardi a causa del prezzo del latte troppo basso è arrivata anche nella nostra città, ma potrebbe avvenire ovunque in Italia. Stessa cosa potrebbe accadere per grano, ortaggi e via dicendo – spiega Bennati -. Quanti di noi si sono chiesti, andando al supermercato, davanti a un pezzo di formaggio, a delle verdure o a della frutta, magari mentre ci lamentiamo giustamente dei prezzi troppo alti, quanto sia grande il lavoro e la fatica e quanto poco sia il guadagno per il produttore o l’allevatore? In diverse produzioni, ad esempio, di grano duro e tenero, indispensabili per la produzione di pane e pasta, il rischio è la rimessa. Consideriamo un prezzo medio di 200 euro per tonnellata relativi al frumento duro e che negli anni ’80 del secolo scorso lo stesso aveva un prezzo medio più che doppio considerando i costi di produzione a carico degli agricoltori sensibilmente più bassi“.
“Tutto ciò fa ben capire quanto le condizioni siano peggiorate e, considerando anche l’aumento dei prodotti che arrivano alla vendita al dettaglio, è chiaro quanto sia grande l’imbroglio a danno di tutti: si cala il prezzo della materia prima, si aumenta quello del prodotto finale. Le cause di tutto questo sono le politiche agricole che favoriscono i grandi produttori e allevatori, i grossisti e la grande distribuzione; sono le multinazionali che impongono le loro politiche commerciali – continua Bennati -. Serve una politica che tuteli le piccole realtà, la qualità e le eccellenze, occorre mettere un freno allo strapotere dei sopracitati Gdo, grandi proprietari e multinazionali. Ricordiamoci delle lotte dei nostri nonni contadini per avere le terre ed eliminare padronato e latifondi. Quelle lotte senza un radicale cambiamento rischiano di essere vanificate, anzi, il loro smantellamento è già iniziato. Ad esempio, tra il prezzo pagato al produttore di latte, frutta, ortaggi, e quello al consumatore si arriva anche a rincari del 500/600%. Quindi altro che libero mercato, occorre invece una seria politica di controllo dei prezzi al consumo“.
“Siamo dalla parte di tutti gli agricoltori e allevatori che ogni giorno lottano per difendere il loro lavoro, lo siamo in modo non strumentale come fanno altri – termina Bennati -, perché Rifondazione Comunista da sempre sostiene le lotte dei più deboli non per convenienza, ma per convinzione“.