Con un protocollo d’intesa sottoscritto dalle rispettive segreterie provinciali e condiviso con le rappresentanze territoriali, Pci e Rifondazione Comunista di Grosseto danno vita un percorso unitario che porterà, dopo opportune verifiche, alla formazione di programmi e liste unitarie per le prossime elezioni amministrative del maggio 2019.
“Il protocollo è aperto alla adesione di altre forze politiche della ‘sinistra alternativa’ che intendano costruire unitariamente un ampio fronte popolare unitario, oggi indispensabile per offrire speranze di vero cambiamento agli elettori rispetto alle fallimentari politiche di destra e di centrosinistra – spiegano in un comunicato congiunto Luciano Fedeli, segretario provinciale del Pci, e Maurizio Buzzani, segretario provinciale di Rifondazione Comunista -. Ferma restando la fortissima contrapposizione alle destre, l’intesa esclude alleanze con il Pd, compresi i suoi tradizionali alleati moderati, e con ‘liste civiche’ comunque mascherate che si presenteranno nell’occasione a supporto del Pd“.
“Nella prossima tornata elettorale, il Pci e Rifondazione si presenteranno con i propri simboli tradizionali e di eventuali alleati, non solo per una questione di immediata riconoscibilità verso gli elettori, ma anche per rimarcare la loro storia e identità di partiti che si richiamano alla tradizione comunista italiana, ora più che mai attuale dato il fallimento delle esperienze di centrosinistra che hanno finito per sposare, con devastanti ricadute, un neoliberismo senza precedenti – continua il comunicato -. Nell’attuale fase politica le due segreterie ritengono che, in occasione della prossima tornata elettorale, rinunceranno a presentarsi in cartelli, costruiti nell’occasione per puro calcolo elettoralistico. Sarà invece valorizzata una chiara impostazione ideologica di sinistra alternativa che riaffermi l’orientamento politico nato con l’esperienza comunista italiana la quale ha fortemente contribuito, in modo fondamentale, alla costruzione e all’affermazione di diritti sull’istruzione, sulla sanità, sul lavoro e alla costruzione di un solido Welfare State, messi in discussione e, in molti casi, cancellati dai governi di destra, dal Pd ed oggi dal Governo Lega e 5 Stelle”.
“Per quanto riguarda i programmi, Pci e Rifondazione stanno già lavorando a un documento composto di due parti: una sezione generale che tratterà questioni trasversali al territorio provinciale e una sezione specifica riguardante le singole specificità di ogni Comune – spiegano i due segretari -. Saranno costituiti ‘Tavoli tematici’, aperti ai contributi delle associazioni, dei movimenti, dei comitati civici, ai probabili candidate/i e ai cittadini comunque interessati al progetto. Tutto questo per tornare decisamente a far politica vera e seria ripartendo dall’ascolto e dai bisogni concreti dei cittadini, come è sempre stato nella tradizione dei comunisti italiani. Per non soggiacere alle prevedibile azioni di ricatto e di accusa del Pd di favorire coalizioni alternative di centrodestra o aggregazioni civiche, rispondiamo con molta chiarezza e serenità che il partito di Renzi ha distrutto una storia costruita da anni di lotte popolari e, attuando politiche di destra, ha consegnando proprio alle destre il Governo centrale, tante Regioni e moltissimi Comuni. Sono dei Governi Pd l’abrogazione dell’articolo 18, la precarizzazione del lavoro, la riforma delle pensioni, la privatizzazione dei servizi in settori pubblici strategici compresi, il ridimensionamento e la privatizzazione della sanità, dell’istruzione, del welfare e molto altro ancora”.
“Il Pci e Rifondazione si contrapporranno con fermezza ad un sistema di potere, ormai giunto al capolinea, dove hanno prevalso le posizioni economiche, finanziarie e di potere imposte da banche e mercati a scapito delle politiche di tutela dei cittadini nel rispetto ed in applicazione del dettato Costituzionale – termina il comunicato -. Vi è ora la necessità, sostengono i due partiti, di battersi per una politica che ritorni ad essere tale e che sia espressione e sintesi dell’intera comunità e non strumento al servizio di pochi, una politica che non si vergogni di essere ideologica e che abbia a cuore tutta la società, tutelando tutte quelle categorie sociali che si trovano nelle condizioni di maggiore difficoltà e disagio“.
1 commento
Qualcuno aveva detto a suo tempo nel PCI, aspettiamo magari non ci presentiamo ma quando lo faremo lo faremo solo con il ns. simbolo, come volevasi dimostrare a Marzo con P.a.P e ora con rifondazione alla faccia del bicarbonato di sodio diceva il principe Antonio De Curtis in arte Totò,