“Il centrosinistra ha danneggiato la nostra scuola. L’ha fatto con la legge 107/2015 che Matteo Renzi definì ‘Buona scuola’. Di ‘buono’ però quella norma non aveva e non ha nulla, ha solo aggiunto altre criticità a quelle che c’erano già“.
A dichiararlo è Olga Ciaramella, candidata capolista al Senato per Noi con l’Italia-Udc nel collegio plurinominale Toscana 2.
“La formazione è un punto fondamentale da cui ripartire per far rinascere il Paese: nessun partito politico, se non Noi con l’Italia-Udc, ha inserito nei suoi programmi elettorali dei progetti per l’istruzione – spiega la candidata -. Mi sono fatta portavoce di questa esigenza con il mio schieramento e le mie proposte sulla scuola sono state inserite nel programma nazionale del quale oggi mi faccio portavoce. Non abbiamo più tempo per rimandare la questione: lo Stato deve finanziare in modo cospicuo l’edilizia scolastica e deve ridare dignità al mondo della scuola. Penso agli insegnanti, alle loro buste paga: in dieci anni hanno ricevuto un aumento irrisorio. E poi penso ai tagli agli organici del personale Ata, alla mancanza di una continuità didattica, all’affidamento ai docenti di cattedre per le quali non si sono formati“.
“Dobbiamo riportare al primo posto l’insegnamento e la serietà degli studi: la scuola non deve e non può essere un luogo dove lasciare i figli per qualche ora, bensì deve essere uno spazio per il confronto, la formazione e la cultura. Per questi e tanti altri motivi ho firmato la petizione promossa dal Sindacato nazionale autonomo lavoratori scuola Snals – Confsal: condivido appieno la battaglia che l’organizzazione sindacale sta portando avanti e tutta la politica, senza distinzioni di bandiera, dovrebbe firmare quel documento e farsi portavoce di quanto richiesto dai rappresentanti del settore scuola – termina Olga Ciaramella -. Chiedono, e io con loro, l’abrogazione o la radicale modifica della legge 107/2015, la messa in sicurezza di tutti gli edifici scolastici, lo stop alle classi pollaio, la valorizzazione del personale scolastico e il recupero del suo ruolo sociale, la tutela della libertà d’insegnamento. Questi sono solo alcuni punti della petizione Snals. Invito tutti a firmare e a condividere la sua battaglia”.