“ll rispetto per i morti è un valore che deve necessariamente appartenere alla nostra società, indipendentemente dallo schieramento politico e dalle idee“.
A dichiararlo, in un comunicato, è CasaPound Grosseto.
“Lo Stato Italiano questo lo sa bene, tant’è che, proprio per onorare la memoria di tutte le vittime di eventi umanamente catastrofici, ha designato giornate ben precise sul calendario, rendendo tali ricorrenze un evento importante, soprattutto affinché siano da monito alle generazioni future – continua la nota -. Ufficialmente si commemorano le vittime dei campi di concentramento il 27 gennaio, mentre con la legge 92 del 30 marzo del 2004 il Parlamento Italiano ha istituito il 10 febbraio come data della solennità civile per commemorare i martiri delle foibe. Ed è per questo che CasaPound Italia Grosseto è costretta ad intervenire su questo tema dove si credeva non dover mai intervenire“.
“Si apprende dalle pagine ufficiali dell’Anpi di Grosseto che il 10 febbraio hanno organizzato una manifestazione pubblica, davanti l’ingresso del Comune della città, dove saranno lucidate tre pietre d’inciampo in ottone che riportano i nomi di tre deportati grossetani, evento che a ragion di logica doveva essere fatto il 27 gennaio, perchè quello è il giorno della commemorazione delle vittime dei campi di concentramento – spiega CasaPound –. Un evento questo, organizzato con il chiaro intento di sminuire i morti Italiani barbaramente uccisi dall’odio comunista, continuando cosi a soffiare sul fuoco dell’odio che è alimentato solo e costantemente da chi ha la stessa fede politica degli assassini delle vittime che vengono commemorate il giorno del ricordo“.
“Non è intenzione di CasaPound Grosseto cadere in vergognose provocazioni, questo è sicuro; tuttavia, abbiamo il dovere morale di portare all’attenzione di tutta la cittadinanza il modo spregevole in cui, anche un giorno particolare come il Giorno del ricordo, viene usato da queste persone per scopi personali – termina il comunicato -. Questa messa in scena non ha nulla di moralmente conciliabile con la ricorrenza del 10 febbraio, un giorno in cui il silenzio e la commemorazione da parte di tutti dovrebbe essere d’obbligo, si deve purtroppo assistere a questa vergognoso atteggiamento“.