Cosa è l’economia circolare? Come funziona? Perché nei prossimi anni ne sentiremo parlare molto e quali possibilità di impresa e di sviluppo economico ci sono?
A queste domande hanno risposto ieri nell’ incontro organizzato da Insieme, a Sinistra Annalisa Corrado, co-portavoce di Green Italia, direttore tecnico di Azzero CO2 e Responsabile attività tecniche di Kyoto Club; Raluca Arsu e Giampiero De Michele candidati per “Insieme, a Sinistra” al Consiglio comunale.
“Ogni giorno si parla sempre di più di sostenibilità, risorse, inquinamento, ambiente, ecosistemi e dei problemi correlati.
In Europa si utilizzano circa 15 t di materiali pro-capite e ogni cittadino europeo produce in media 4,5 t/anno di rifiuti, dati che sono veramente allarmanti. Bisogna porre termine a questo inquinamento – afferma Massimo Ceciarini, candidato a sindaco .
Il nostro pianeta si sta riscaldando, le risorse da cui dipendiamo stanno diventando sempre più scarse e in tutto il mondo, le persone sono stanche dell’approccio lineare tradizionale ‘prendi, produci, consuma e butta’.
E’ vero, il modello economico attuale ha portato una ricchezza enorme, ma ha lasciato anche un’eredità che non possiamo ignorare, e l’unico modo di rompere i vecchi schemi è spostarci verso un’economia circolare, che riduca drasticamente la produzione di rifiuti e porti al riutilizzo di un’ingente quantità di beni e materiali.
Per un’economia circolare occorre innanzitutto un pensiero circolare!
Un pensiero che porta con sé tante opportunità, soprattutto per i giovani, in quanto offre tre ambiti di applicazione:
1) Ideare il recupero e il riciclaggio dei materiali degli attuali prodotti di consumo progettati per essere sostituiti e non riparati;
2) Ricercare nuove tipologie di materiali facilmente riciclabili o biodegradabili;
3) Creare metodi di produzione e prodotti nuovi già predisposti per un loro facile riutilizzo una volta terminata la loro funzione iniziale.
Ci sono tanti esempi che dimostrano che l’obiettivo ‘rifiuti zero’ non e oggi solo un orizzonte culturale, lontano per alcuni, ma anche una possibilità tecnologica in grado di dare forza e competitività alla nostra economia.Come per esempio:
–una cooperativa bresciana con il contributo europeo è riuscita recuperare i prodotti alimentari non venduti dalla grande distribuzione organizzata e riutilizzarli come risorse alimentari a scopo sociale, e nello stesso tempo ha creato anche 15 posti di lavoro;
-dall’unione di una start up italiana e una olandese è nato un progetto di bio-plastica fatta con funghi e scarti alimentari;
-in Toscana a Prato un’imprenditrice ha creato il marchio BisBag, che produce borse utilizzando i ritagli e scarti delle lavorazioni della pelle;
-dalle spiagge della Versilia, nasce il progetto Bauer Borrelli, un’eco risposta al problema di dover smaltire materiali gonfiabili bucati che si trovano abbandonati sulla spiaggia alla fine della stagione estiva;
–i pneumatici fuori uso possono diventare campi da calcio e tennis, ma anche asfalti, progetti nati in collaborazione con Ecopneus;
-in Veneto è stato inaugurato il primo impianto di riciclo dei pannolini e altri prodotti assorbenti, mentre nelle Marche è nato un outlet per elettrodomestici rigenerati.
Questi sono solo una parte dei modelli che dimostrano che con l’economia circolare nel campo dei vestiti, del cibo e degli imballaggi, si eviterebbe il conferimento in discarica di 340 milioni di tonnellate di rifiuti all’anno a livello globale.
Oggi tutti affrontiamo un periodo di crisi, una crisi soprattutto climatica e sociale, ma a differenza delle crisi precedenti, in cui ci si tuffava nell’abbondanza, o almeno con l’illusione che il periodo successivo fosse potenzialmente migliore da quello da cui si cercava di uscire, oggi dobbiamo essere consapevoli, almeno in parte, di dover fare i conti con la scarsità: scarsità di risorse, scarsità di democrazia in molte parti del mondo, scarsità di creatività, ma anche di spazio e di tempo, per una società occidentale!
Però l’era dell’economia circolare si sta approssimando e l’Unione Europea sta lavorando ad un nuovo e ambizioso pacchetto di misure per rafforzare la competitività, creare posti di lavoro e generare una crescita sostenibile puntando proprio sull’economia circolare.
Si tratta di misure a 360° per cambiare l’intero ciclo di vita del prodotto e la Commissione ha cercato di individuare alcune aree prioritarie, sulle quali concentrare le azioni attraverso prestabiliti target, al fine di favorire le interazioni tra le varie fasi del ciclo produttivo.
Sicuramente il cammino verso un’economia circolare non sarà semplice e molti settori dovranno affrontare molte sfide, ma con lo sviluppo ti un tale tipo di economia si avrà una progressiva eliminazione dei rifiuti attraverso una progettazione innovativa di materiali, prodotti, sistemi e dei modelli di business.
‘Insieme, a Sinistra, come forza di governo o di opposizione, si impegnerà a sostenere iniziative e sturt-up che nasceranno nel territorio grossetano volte alla progettazione di prodotti facilmente recuperabili, riciclabili e riutilizzabili, per rilanciare l’economia maremmana incentivando attività all’avanguardia e che porteranno, in un prossimo futuro, ad una Società a ‘rifiuti zero’.”