Più di 300 volontari mobilitati, uno o più certificatori in ogni comune della provincia, un camper attrezzato, più di 300 banchetti, gazebo ed iniziative già programmate, una campagna di comunicazione social.
Per la Cgil grossetana quella che ha preso avvio con 306 assemblee fatte in meno di 50 giorni e che proseguirà da sabato 9 aprile con la raccolta delle firme (vedi tabella in basso) a sostegno della Carta dei diritti universali del lavoro e dei tre referendum abrogativi ad essa subordinati, sarà la più imponente mobilitazione dal dopoguerra a oggi. Il 9 aprile, all’avvio della campagna, ai gazebo della Cgil sarà presente anche Franco Martini, della segreteria nazionale.
«Vogliamo dare il nostro apporto in modo significativo alla campagna nazionale della Cgil – sottolinea Claudio Renzetti, segretario della Camera del lavoro di Grosseto – e per questo da ora alla fine di giugno batteremo ogni angolo della provincia, raggiungendo anche i luoghi più isolati per portare fra le persone la discussione sui contenuti della Carta. Il nostro obiettivo, infatti, non è semplicemente raccogliere le firme certificate (ne serviranno almeno 50.000) a sostegno della proposta di legge d’iniziativa popolare per dare rango costituzionale alla Carta dei diritti, o per presentare in Cassazione i 3 referendum (almeno 500.000 firme). Ma soprattutto portare le persone a discutere di lavoro e diritti, perché siamo convinti che sia arrivato il momento di andare all’attacco sulla base dei nostri contenuti.
Dopo anni di resistenza e di barricate, nei quali abbiamo dovuto concentrarci soprattutto sulla difesa dei posti di lavoro minacciati dalla crisi, infatti, crediamo che, senza rinnegare nulla, sia arrivato il momento di gettare il cuore oltre l’ostacolo e proporre un nuovo paradigma di declinazione dei diritti nel mondo del lavoro. Superando lo Statuto dei lavoratori del 1970, per estendere le tutele per malattia, maternità e sicurezza nei luoghi di lavoro ai troppi lavoratori precari e autonomi che oggi ne sono esclusi. E proporre la riduzione del numero di contratti, omogeneizzandoli sulla base dell’attività che si svolge e puntando all’abolizione o alla revisione delle forme contrattuali più abiette, voucher in primis. Per questo, puntiamo anche all’estensione delle responsabilità negli appalti, a tutele diverse per i licenziamenti discriminatori e a strumenti efficaci per una vera lotta al caporalato.
Nel battere la provincia nei prossimi mesi, non saremo soli né ci limiteremo a cercare solo la nostra gente: abbiamo infatti avuto già una disponibilità diffusa fra sindaci, assessori e consiglieri comunali. Alcuni dei quali ci hanno detto che non condividono integralmente la nostra proposta, ma ci riconoscono come interlocutore leale e ci rispettano come soggetto serio e affidabile, offrendo per questo la disponibilità a darci una mano.
Per preparare al meglio questi tre mesi di mobilitazione stiamo costruendo un vasto fronte sociale con associazioni, partiti e corpi intermedi, esponenti della cultura e del sociale, per promuovere una discussione vera sul futuro del mondo del lavoro e sulla declinazione dei diritti, partendo dai contenuti della nostra Carta».
«La prima ragione per sottoscrivere la proposta di legge sulla Carta dei diritti – aggiunge Renzetti – è offrire al Paese
un’altra strada di politica economica, dignità e libertà. Perché come ha ben evidenziato la segretaria Susanna Camusso, la Cgil vuole “un’altra strada di distribuzione della ricchezza, che parta dal lavoro e dal suo riconoscimento”. Questa iniziativa mira anche a ribaltare un paradigma fallimentare, che in questi anni ha prevalso, che ha imposto la logica per cui quando c’è un Paese in difficoltà, si tagliano per prima cosa diritti, aspettative legittime, salari e pensioni. Noi vogliamo immaginare un sistema a misura di donne e uomini che lavorano, pubblici e privati, subordinati ed autonomi, della loro fatica, di coloro che hanno iniziato a lavorare prestissimo, magari hanno avuto una carriera discontinua e chiedono un’anzianità serena».
Nessuna nostalgia o ritorno al passato quindi, ma la necessità di pensare ad un futuro più giusto e più equo.
E nessuna posizione ideologica o contro qualcuno, ma soltanto una piattaforma contenente questioni di merito sostenibili e misurabili rispetto alla quale ciascun cittadino può dare il suo contributo mettendoci una firma, una firma a favore di qualcosa.
LOCALITA’ |
VIA/PIAZZA |
DATA |
ORARIO |
N° carta |
N° referendum |
|
dalle |
alle |
|||||
GROSSETO |
GORARELLA |
09/04/16 |
09,00 |
12,30 |
1011-1020 |
Da 12 a 14 |
GROSSETO |
CITTADELLA | 09/04/16 | 09,00 | 12,30 | 1045-1054 |
Da 9 a 11 |
CASTELLAZZARA |
V.ALIGHIERI | 09/04/16 | 10,00 | 12,30 | 1027-1029 |
Da 5 a 5 |
CASTIGLIONE D.PESCAIA |
C/O MERCATO | 09/04/16 | 10,00 | 12,30 | 1033-1035 |
Da 3 a 4 |
FOLLONICA |
VIA ROMA | 09/04/16 | 9,00 | 12,00 | 1001-1010 |
Da 15 a 17 |
GAVORRANO |
C/O COOP | 09/04/16 | 9,00 | 12,00 | 1021-1026 |
Da 18 a 20 |
ROCCASTRADA |
CORSO PAESE | 09/04/16 | 9,30 | 12,00 | 1030-1032 |
Da 1 a 2 |
MASSA MARITTIMA |
C/O COOP | 09/04/16 | 9,30 | 12,30 | 1036-1340 |
Da 6 a 8 |