Home GrossetoPolitica Grosseto Simiani: “Senza lavoro siamo tutti orfani del futuro”

Simiani: “Senza lavoro siamo tutti orfani del futuro”

di Roberto Lottini
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Marco Simiani, candidato al Senato nella lista del Partito democratico alle prossime elezioni politiche, interviene sulle problematiche occupazionali legate all’attuale crisi economica:

“Il lavoro è ciò che dà non solo il sostentamento economico e la possibilità materiale di realizzare la vita, i sogni e gli obiettivi, ma è anche ciò che dà identità e dignità all’individuo.

Il nostro è un Paese in cui il lavoro incerto, precario o perduto alimenta paure e insicurezze.

L’incertezza economica di questo lungo periodo di crisi strutturale che attraversiamo ci rende deboli nel vivere il presente e incapaci di costruire il futuro.

Il nostro è un Paese sopraffatto dall’incertezza del futuro, da un’ansia che logora i rapporti interpersonali, li condiziona e inasprisce gli squilibri.

La crisi ha fatto venire a galla tutta una serie di disfunzioni che la nostra economia ha accumulato negli ultimi anni”.

“Ed è così che accanto a quello dei giovani discriminati che stentano ad entrare nel mondo del lavoro, – spiega Simianiil nuovo drammatico fenomeno interessa gli over 40 che si ritrovano disoccupati, magari dopo aver passato una vita in aziende che hanno smesso, da molto, di investire su di loro.

Perdere improvvisamente il lavoro a 50 anni, quando si hanno carichi familiari e impegni che erano stati assunti quando le cose andavano bene, è un dramma che può sconvolgere la vita e la mente delle persone.

L’esperienza di questi lavoratori è un patrimonio che non può e non deve andare perduto, così come l’entusiasmo dei giovani è una grande energia che permette di innovare e sperimentare. Sono entrambi delle ricchezze preziose che possono fare la differenza”.

“Compito di chi avrà la responsabilità di governo sarà quello di adottare nuovi strumenti per affrontare la crisi – conclude l’esponente del Pd: formazione in azienda per i lavoratori in mobilità; soluzioni per evitare il fenomeno del precariato d’entrata; riconoscimento dell’equo indennizzo quando il rapporto di lavoro si interrompe; riforma della burocrazia, gravosa per le imprese e freno per la produttività.

Altro sistema da riformare fortemente sarà quello fiscale: è necessario tassare la rendita e detassare lavoro e investimenti.

Infine, sarà necessario stipulare un patto sociale generazionale in cui innovazione, ricerca, sviluppo siano la stella polare da seguire”.

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