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Ultimo atto del mandato dell’onorevole Sani: un’interrogazione sull’Ombrone

di Roberto Lottini
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Riclassificare l’Ombrone da fiume di III a fiume di II categoria, per poter ottenere finanziamenti nazionali destinati alla realizzazione di opere di regimazione idraulica e di prevenzione del dissesto idrogeologico lungo i 160 km di bacino idrografico del fiume.

È l’obiettivo dell’interrogazione a risposta scritta presentata dall’onorevole Luca Sani come ultimo atto del proprio mandato parlamentare.

“Quello di un intervento organico lungo l’asta fluviale dell’Ombrone per prevenire le esondazioni – spiega Luca Saniè un problema annoso, che dal 2007 il sindaco di Grosseto segnala sistematicamente ogni anno al ministro dell’Ambiente. Per questo, ho pensato fosse utile sollecitare una risposta anche attraverso un’interrogazione parlamentare, alla quale il Governo può rispondere anche in regime di ordinaria amministrazione. Avendo ben presente che, nel caso fossi confermato nel ruolo di parlamentare, su questo occorrerà lavorare nell’arco di tutta la prossima legislatura per ottenere risultati”.

“Con i suoi 161 chilometri e un bacino idrografico di 3.494 chilometri quadrati – scrive Sani nella propria interrogazione – l’Ombrone è il più grande fiume della Toscana meridionale ed ha la maggiore portata di sedimenti in sospensione fra i fiumi regionali. Il suo regime pluviometrico è inoltre caratterizzato da una marcata stagionalità, per cui si alternano periodi caratterizzati da deflussi di piena con portate di alcune migliaia di metri cubi al secondo, a periodi estremamente siccitosi con portate di magra al di sotto dei cinque metri cubi al secondo. Considerando la non corretta gestione agroforestale del bacino e l’inadeguatezza di opere di presidio idraulico a difesa di infrastrutture, centri produttivi ed abitati, sono necessari interventi strutturali finalizzati ad abbassare la vulnerabilità idraulica degli insediamenti lungo il corso del fiume abbinati ad una corretta pianificazione e gestione del territori”.

In particolare, secondo Sani, “è fondamentale realizzare invasi per l’accumulo della risorsa idrica e per la laminazione delle piene, da effettuare negli affluenti principali, soprattutto Orcia, Farma, Merse e Arbia, dove il trasporto solido è sotto controllo. Gli stessi invasi, peraltro, possono alimentare l’Ombrone nei periodi di secca oltre ad essere sfruttati per esigenze idropotabili”.

“Per programmare nel tempo una così vasta gamma d’interventi – conclude l’onorevole è necessario riclassificare l’Ombrone come fiume di II livello, oggi è di III, e poter accedere ai programmi nazionali di messa in sicurezza del territorio contro il rischio idrogeografico che, come lo stesso Ministro dell’Ambiente Corrado Clini ha dichiarato, rappresentano una priorità nazionale”.

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