Home GrossetoPolitica Grosseto Nuovi corrispettivi aree Peep, Ceccarelli: “Il Consigliere Rossi fa la solita confusione”

Nuovi corrispettivi aree Peep, Ceccarelli: “Il Consigliere Rossi fa la solita confusione”

di Roberto Lottini
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L’assessore alla Casa del Comune di Grosseto, Luca Ceccarelli, replica al consigliere del Pdl, Fabrizio Rossi, che ieri era intervenuto sulla delibera, approvata dalla Giunta Bonifazi e relativa al pagamento della somma da corrispondere per il riscatto delle Aree Peep:

Il Consigliere Rossi critica con il tradizionale impeto i nuovi corrispettivi relativi alla trasformazione dei diritti di superficie in diritti di proprietà delle aree Peep ma, come spesso gli capita, fa un po’ di confusione”.

“Gli aumenti sensibili di questi corrispettivi non nascono dalla presunta insensibilità della Giunta comunale verso la crisi economica e sociale che stiamo tutti vivendo – continua Ceccarelli -, ma da precise normative nazionali. Sia la prima manovra anticrisi del Governo Berlusconi, nel luglio 2011, che le successive norme del febbraio e dell’agosto 2012 impongono infatti ai comuni l’adeguamento di tali corrispettivi ai valori venali di mercato. Valori che, nel frattempo, sono molto più che triplicati passando dai circa 20 euro a metro cubo cui eravamo abituati ai 250 euro in media attuali”.

“Anzi – spiega l’assessore -, il gruppo di lavoro qualificato messo in piedi dal Comune è riuscito nel non facile compito di applicare criteri di calcolo che hanno limitato questo adeguamento tra i 50 i 70 euro al metro cubo. Ma non finisce qui: il consigliere Rossi dimentica casualmente di dire altre due cose fondamentali: primo che i cittadini non sono  affatto obbligati a trasformare il diritto di superficie in diritto di proprietà e possono vendere la casa su quell’area naturalmente tenendo conto della mancata trasformazione del diritto. Seconda cosa: i proprietari che hanno invece fatto o faranno la trasformazione in base ai nuovi corrispettivi possono e potranno chiedere il valore venale di mercato al momento della vendita dell’immobile a fine convenzione”.

“E la convenzione di trasformazione non è più di 30 anni – conclude Ceccarelli -, ma di 20 per chi ha stipulato a partire da agosto scorso. E’ evidente che se il Consigliere Rossi avesse considerato tutti questi elementi nella sua pubblica presa di posizione, questa sarebbe apparsa in tutta la sua strumentalità”.

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