Abbiamo ricevuto e pubblichiamo integralmente un comunicato da parte di Stefano Rosini, capogruppo dell’Italia dei Valori in consliglio comunale a Grosseto, e Mauro Pasquali, coordinatore provinciale dell’Idv, in merito al consiglio comunale aperto che si terrà venerdì prossimo e che tratterà la tematica: “Problematiche inerenti la gestione, lo sfruttamento e la salvaguardia della risorsa acqua nel suo complesso”.
“Tutti i cittadini sono invitati a partecipare e ad esprimere la loro opinione sulla gestione del Servizio Idrico Integrato. L’Italia dei Valori ed i comitati per l’”acqua bene comune” si erano mobilitati per la raccolta firme che ha portato ai referendum del 12 e 13 giugno. Il giudizio di 27 milioni di italiani non lascia dubbi: l’acqua è un bene comune che deve essere gestito fuori dalle logiche del profitto e del mercato. Ma da allora cosa è successo? Perché non se ne è più parlato? Purtroppo sia il Governo che gli enti sovraordinati hanno cercato di ignorare la volontà popolare per ripristinare tutto come prima.
I cittadini italiani stanno dimostrando di essere stanchi di spiegazioni burocratiche che nascondono le vere volontà dei poteri forti e dei politici conniventi. Il popolo sovrano ha bocciato la parte di legge che prevedeva l’inspiegabile remunerazione del 7% del capitale investito dal privato.
Di fatto si è costituita una nuova casta intoccabile, quella del business dell’acqua, che, a partire dalle società interessate e dai politici e amministratori pubblici conniventi non fanno niente per adempiere le volontà del popolo sovrano sull’esito referendario; sono addirittura riusciti a prorogare dal 2021 al 2026 un sistema basato sul processo lucrativo dell’acqua pubblica.
Il 12 e il 13 giugno 2011 ben 26 milioni di cittadini hanno partecipato alle votazioni per il referendum abrogativo che precedeva l’abrogazione di tutte le norme contrarie alla ripubblicizzazione del servizio idrico.
Il voto referendario è stato preceduto da una mobilitazione senza precedenti della società civile, partiti, associazioni, singoli cittadini, che ha dato chiara dimostrazione della volontà popolare per una ripubblicizzazione del servizio idrico.
Noi dell’Italia dei Valori continueremo la battaglia affinché l’acqua non sia trattata come merce per produrre profitto, ma per garantire:
1. la tutela del bene acqua dagli interessi delle multinazionali
2. una tariffa giusta e non “appesantita” dai profitti, decisi in un regime monopolistico.
3. la diminuzione degli sprechi e la manutenzione delle reti idriche
4. la tutela della risorsa acqua per le generazioni future
5. la partecipazione democratica e il controllo dei cittadini… si scrive acqua ma si legge democrazia!”