Abbiamo ricevuto e pubblichiamo integralmente un comunicato dell’On. Luca Sani, che esprime il proprio punto di vista sulle polemiche nate in ambito politico in merito all’accorpamento delle Province di Grosseto, Siena ed Arezzo.
“Sul riordino delle province – dice l’On. Luca Sani, nella sua veste di coordinatore della segreteria regionale del PD toscano – è bene che il confronto torni al merito e alla sobrietà, evitando dichiarazioni polemiche, che rischiano di pregiudicare un dibattito che va ricondotto alle questioni di governo.
L’opinione pubblica si aspetta che il riordino delle Province sia portato a compimento, con il fondamentale obiettivo di migliorare il rapporto tra Istituzioni, cittadini e imprese.
Per questo occorre accantonare il dibattito su presunti capoluoghi e confini, ragionando, invece, prioritariamente su funzioni e competenze dei nuovi Enti. Pur date le nuove normative, più delle superfici e del numero degli abitanti, il punto di riferimento deve essere il contesto socio-economico dei territori, la dimensione ottimale per l’erogazione dei servizi a cittadini e imprese, la sburocratizzazione e l’eliminazione delle sovrapposizioni di competenze. Solo così si riusciranno a dare risposte di qualità, decentrando le funzioni di governo e avvicinando la pubblica amministrazione alle comunità locali. In questo, va considerata anche l’organizzazione che il Governo nazionale intenderà dare agli uffici periferici dello Stato, come le Prefetture, Questure, Inps, compreso il “passo” con cui in Italia si arriverà al compimento della cosiddetta agenda digitale.
Fra l’altro, questo è l’unico metodo che può portare a migliorare gli evidenti limiti e rigidità, contenuti nella legge che il Governo ha “imposto” al Parlamento. In questo senso, non può essere indifferente la questione della rappresentanza democratica dei territori, con l’elezione diretta degli organi di governo, considerato che nel merito la Corte Costituzionale è stata chiamata a pronunciarsi. Come vanno definite da subito le competenze chela Regione intende delegare ai nuovi Enti, anche al fine di evitare nuove forme di un neocentralismo regionale asfissiante soprattutto per il tessuto economico e produttivo, ma anche per i comuni. E va tenuto conto, come giustamente afferma il Presidente Rossi, che, su materie e servizi fondamentali (sanità, trasporti, rifiuti, ecc..), si deve tener conto che la programmazione per dimensioni di area vasta è una realtà radicata da molti anni.
Insomma, nonostante le premesse claudicanti del provvedimento varato dal Governo Monti, esistono i margini per nuove e più efficaci risposte ai cittadini della nostra regione. Con questa consapevolezza il PD Toscano, già all’indomani dell’approvazione della legge di riordino delle province contenuta nella spending review, ha avviato un confronto tra i soggetti politici e istituzionali interessati. Il dibattito ferragostano ha fatto deragliare la discussioni su questioni che, seppur suggestive, rischiano di far perdere di vista il vero obiettivo della riforma. Nei prossimi giorni, riprenderemo quel confronto con l’unico obiettivo, per il ruolo di governo che esercitiamo, di garantire qualità e innovazione del sistema istituzionale della nostra regione, contribuendo a definire una proposta nei termini previsti dalla norma di riordino».