Abbiamo ricevuto e pubblichiamo integralmente un comunicato da parte del sindaco di Scarlino Maurizio Bizzarri:
“Si parla tanto di semplificare i procedimenti amministrativi, si succedono governi e ministri rinnovatori – Bassanini, Brunetta, Calderoli (ricordiamo il falò in piazza per bruciare leggi inutili) – ma dalla Pubblica Amministrazione, tanti progressi non si registrano.
Come sindaco, anzi, vedo nascere norme nuove, organi controllori, pareri obbligatori delle autorità competenti: insomma, nuovi orpelli che confondono la gente impotente che si trova di fronte i rimbalzi di responsabilità dei funzionari della Pubblica Amministrazione.
Perché nella nostra cara Europa tutto questo non succede?
Voglio fare un esempio concreto di questo sistema feudale e farraginoso, descrivendo cosa succede quando dobbiamo confrontarci con l’apparato preistorico delle Soprintendenze, espressione dei pareri da parte del Ministero per i beni e le attività culturali.
Lo scorso anno il Comune di Scarlino organizzò uno scambio culturale con il Municipio di Hammamet: l’artista locale, Mauro Corbani, ospitò alcuni suoi colleghi stranieri per una settimana di studio a Scarlino, durante la quale furono create opere d’arte contemporanea da donare al Comune. Una di queste era una scultura in ferro battuto intitolata “Guezeneit, Dea Protettrice”, realizzata dagli artisti tunisini Ali Batroumi e Nahla Oueslati.
L’Amministrazione decise di posizionare l’opera su una facciata laterale del Palazzo Comunale, in maniera visibile, ance se non appariscente. I primi giorni di aprile abbiamo fatto regolare richiesta alla Soprintendenza dei beni ambientali e architettonici di Siena per l’autorizzazione, fornendo la documentazione necessaria, cartografica e fotografica, con allegati i curriculum degli scultori. A fine giugno, dopo più di due mesi e molte telefonate di sollecito, il Soprintendente ci risponde, autorizzando il Comune per quanto di competenza, e disponendo che per l’affissione siano utilizzati “tasselli in titanio” (o lega cromo-nichel), per la resistenza agli agenti atmosferici…
Al contempo, sollecita il Comune ad acquisire anche il parere della competente Soprintendenza ai beni storici, artistici ed etnoantropologici (?) e comunica che l’intero procedimento fa capo alla Direzione regionale per i beni culturali e paesaggistici della Toscana.
Ad oggi, dopo due mesi e mezzo, abbiamo in mano un pugno di mosche: un’autorizzazione positiva, che rimanda ad un altro mittente, che sicuramente ci farà perdere altri due mesi nella migliore delle ipotesi.
Non a caso, il 29 giugno arriva dalla Direzione regionale della Toscana una richiesta di documentazione degli elaborati grafici in oggetto.
Il tempo passa, siamo in piena estate, ma gli abitanti di Scarlino e i turisti non riusciranno a vedere la scultura collocata sul muro in breve tempo. In attesa che la Soprintendenza ai beni etnoantropologici (?) ci chieda documentazione di competenza, mi vengono spontanee delle domande.
Chi è il responsabile di un apparato così complicato? Solo il ministro Giuliano Urbani che nel 2004 (governo Berlusconi) emanò il Dgls 42 “Codice dei beni culturali e del paesaggio”? Perché da allora nessuno si è accorto che quel decreto rendeva impossibile gestire gli atti amministrativi dei Comuni, succubi di pareri e lungaggini burocratiche? Siamo d’accordo con la tutela del patrimonio artistico… ma con realismo! Forse sarebbero necessari pareri veloci su “argomenti” di rilevanza minore, come quello della statua di Scarlino!
Infine mi domando: cosa rischierei se la facessi appendere lo stesso? Mah! Ci sto pensando.. .”